lunedì 25 luglio 2011

Gestione avanzata degli Account utente in Windows XP!


Lavorando quotidianamente con Windows XP, capita di vederne di tutti i colori…come ad esempio trovarsi di fronte all’impossibilità di eliminare un Account utente di Windows XP anche se siamo loggati come Amministratori o altro utente con i giusti ruoli!
Le alternative ci sono sempre, ecco quindi un sistema rapido per controllare gli Account utente di Windows XP, a “basso livello”.
Un controllo molto potente in grado di dare totale autonomia e gestione degli account è questo:
Cliccate START-Esegui- e digitate nella finestra di dialogo il comando:
control userpasswords2
Si aprirà una finestra di dialogo simile a questa.
Guida Account XP
Come possiamo vedere, abbiamo il controllo totale sugli Account utente e possiamo aggiungerne, rimuoverne e modificarne le proprietà dei profili; oltre a una serie di funzioni avanzate di protezione.
A volte però capita di avviare Windows e di trovare una diversa modalità di accesso, come per esempio dover inserire User e Password in una finestra di accesso, oppure di dover cliccare l’account corrispondente per accedere al sistema anche se si tratta dell’unico account sul PC.
Per evitare che Windows ci chieda ad ogni avvio questa modalità di accesso, possiamo intervenire su un parametro e modificarlo, in modo che Windows si avvii sempre velocemente con l’utente predefinito; ecco come:
cliccate Start-Esegui e digitate “gpedit.msc”
Si aprirà la finestra “Criteri Gruppo”. Spostatevi in basso col mouse e accedete a questo percorso:
Configurazione Computer\Modelli Amministrativi\Sistema\Accesso.
Nelle impostazioni sulla finestra di destra trovate la voce “Usa sempre schermata di accesso classica” e fate doppio click su di essa.
Nella finestra di dialogo che appare cliccate l’opzione “Disattivata” e fate click su ok.
Chiudete la finestra “Criteri gruppo” e riavviate il PC!
Ora Windows, quando ci sarà un solo account utente impostato, si avvierà sempre in automatico, senza finestre di accesso!
Approfondimenti che non puoi perdere:

giovedì 21 luglio 2011

Spese condominiali deliberate prima dell'acquisto di un immobile

Articolo 19.12.10
Una importante sentenza chiarificatrice della Corte di Cassazione
Avv. Raffaele Cavaliere

Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (Cfr. Corte di Cassazione II Sezione civile sentenza n. 24654/2010) ha chiarito, forse definitivamente, l’annoso e controverso problema riguardante le spese condominiali deliberate prima dell’acquisto di un’unità immobiliare.

Solitamente, infatti, quando si acquista un appartamento, si presta molta attenzione alle spese condominiali pregresse, ed ancor prima di andare dal notaio per la stipula del rogito, ci si premura di chiedere all’amministratore il rilascio di una dichiarazione attestante l’avvenuto e regolare pagamento di ogni somma in sospeso da parte del venditore.

Non sempre, però, si presta la dovuta attenzione alle cause giudiziarie che, al momento della compravendita possono vedere coinvolto il condominio.

Il principio generale prevede che il condomino è tenuto al versamento delle spese di conservazione e di manutenzione delle parti comuni per il semplice fatto di essere proprietario di una unità immobiliare ubicata nello stabile.

Il nuovo condomino è obbligato solidalmente con il suo venditore a versare i contributi relativi all’anno in corso ed a quello precedente. Il che significa che, con i limiti di tempo indicati, l’acquirente può essere chiamato dall’amministratore a pagare le spese riguardanti un periodo di tempo in cui non era proprietario.

Egli si sostituisce al venditore nel pagamento, restando però fermo il suo diritto di rivalsa nei confronti del venditore stesso per il recupero di tutte le somme che sia stato costretto a versare al condominio.

Tale principio era stato ribadito da una precedente sentenza della Cassazione civile, la n. 16975 del 18/06/05.

Dopo tale sentenza, infatti, anche le spese legali riguardanti le cause del condominio costituiscono un debito per quote condominiali e rientrano quindi in quella categoria di obbligazioni che devono essere adempiute da chi risulta proprietario al momento in cui la spesa viene sostenuta.

Vale a dire, nel caso in questione, di alienazione di una unità immobiliare, dal nuovo condomino che l’ha acquistata.

Occorre, però, fare una netta distinzione tra le spese dovute alla controparte a seguito della sconfitta subita dal condominio in giudizio e le somme da versare all’avvocato che lo ha difeso.

Quanto alle prime, l’acquirente può vedersi chiamato a far fronte non solo alla richiesta di pagamento da parte dell’amministratore, ma anche all’esecuzione che il creditore promuove sui suoi beni personali, qualora una volta azionata la sentenza direttamente nei confronti del condominio i beni condominiali siano insufficienti a soddisfare il credito.

Quanto alle seconde, la richiesta di pagamento può essere fatta al nuovo condomino solo se la delibera di dar corso o di resistere alla lite è stata assunta entro l’anno contabile in cui è avvenuto l’acquisto o in quello immediatamente precedente, dovendosi applicare in tal caso il principio generale dettato dalla legge.

Poiché infatti l’obbligo di corrispondere il compenso al proprio difensore sorge con il conferimento del mandato, l’acquirente dell’unità immobiliare è responsabile in solido con il proprio venditore solo per le spese legali relative ai giudizi introdotti a partire dall’anno contabile precedente all’acquisto

Manutenzione straordinaria.

Un discorso diverso deve essere fatto per un’altra fattispecie, quella che si verifica quando all’acquirente viene chiesto di pagare spese riguardanti opere di carattere straordinario eseguite sull’immobile successivamente all’acquisto, ma autorizzate con una delibera assembleare che risale a prima dell’atto di compravendita.

E’ ormai consolidato il principio secondo cui l’obbligo del condomino di versare le spese di conservazione delle parti comuni deriva dalla concreta attuazione dei lavori e non dalla preventiva approvazione della spesa.

La decisione dell’assemblea ha infatti la funzione di rendere liquido il debito di ciascun partecipante e di quantificarne in concreto l’importo attraverso la successiva delibera di ripartizione della spesa.

Per ciò, nel caso di vendita di un appartamento, è tenuto alla spesa chi riveste la qualità di condomino al momento in cui viene attuato l’intervento conservativo deliberato in precedenza, anche perché dall’esecuzione dei lavori deriva un incremento di valore delle parti comuni e, di conseguenza, delle singole unità immobiliari.

Bisogna, poi, a tal proposito menzionare le problematiche sottese alla stesura della cosiddetta Clausola a validità parziale.

Tale clausola è inserita nell’atto di compravendita e con essa il venditore si assume ogni onere in ordine a spese pregresse od a interventi deliberati prima della cessione del bene, ma la clausola ha efficacia esclusivamente tra le prati contraenti e non è opponibile al condominio.

Nulla, perciò impedisce all’amministratore condominiale di rivolgersi comunque all’acquirente, salvo il diritto di quest’ultimo di esercitare la specifica azione di rivalsa nei confronti del venditore.

Pertanto, nel caso di compravendita di un immobile i costi necessari da sostenere per effettuare lavori di straordinaria manutenzione, di ristrutturazione e/o per innovazioni, che siano stati deliberati in data antecedente alla firma del contratto di compravendita, sono posti a carico del venditore, salvo diverso accordo tra le parti.

E' quanto stabilisce, come già prima accennato, un’interessante e chiarificatrice sentenza della seconda sezione civile della Corte di Cassazione (la sentenza n. 24654/2010) specificando testualmente che "quando tali spese siano state deliberate antecedentemente alla stipulazione dell’atto di trasferimento dell’unità immobiliare, ne risponde il venditore, a nulla rilevando che tali opere siano state, in tutto o in parte, eseguite successivamente".

Per questo, spiega la Suprema Corte, l’acquirente ha diritto a rivalersi, nei confronti del proprio dante causa, per quanto abbia eventualmente pagato al condominio.

Bisogna notare però che chi acquista l'immobile può essere chiamato dal Condominio a pagare la sua quota di spese in virtù dell'articolo 63 di attuazione del codice civile, il quale dispone che "chi subentra nei diritti di un condomino è obbligato, solidalmente con questo, al pagamento dei contributi relativi all'anno in corso e a quello precedente".

L'acquirente, quindi, se da un lato è tenuto a pagare al condominio la sua quota parte, dall'altro può ottenere dal venditore il rimborso di quanto pagato.
 

venerdì 15 luglio 2011

VOCALOID

VOCALOID  è un programma straordinario, un nuovo software che va oltre la
sintesi vocale convenzionale per creare  linee vocali "cantate" e le armonie che,
con qualche modifica attenta, può risultare molto simile a un cantante dal vivo.
Nel pacchetto sono comprese le due voci più "italiane" della Vocaloid
Si tratta di "Tonio" (uomo) e di "Prima" (donna)

Le caratteristiche includono:

- Un Facile editor per inserire note e testi delle canzoni
- E' supportato l'input di MIDI File standard
- Drag & drop di espressioni musicali
- Fino a 16 tracce vocali
- Finestra Mixer
- Salvataggio dei dati vocali come file wave
- Compatibilità VST 2.0 e ReWire (TM) (Si prega di notare, tuttavia, che VST
  con Cakewalk Sonar non è supportato)

Requisiti di sistema

- Pentium4 2GHz / Athlon XP 2000+ Pentium4 2 GHz / Athlon XP 2000 +
- WINDOWS XP / VISTA / WINDOWS 7 Windows XP / Vista / Windows 7
- 512MB RAM (1GB di RAM recommandata, 2 GB+ se si usano plugin VSTi in realtime)
- Circa 4 GB di spazio su HD



http://www.filesonic.com/file/1299447811/VOCA.part1.rar
http://www.filesonic.com/file/1300028111/VOCA.part2.rar
http://www.filesonic.com/file/1300519551/VOCA.part3.rar
http://www.filesonic.com/file/1300871761/VOCA.part4.rar
http://www.filesonic.com/file/1301163941/VOCA.part5.rar
http://www.filesonic.com/file/1301413321/VOCA.part6.rar

mercoledì 13 luglio 2011

Asher Quinn ...

Asher Quinn ~ Forgotten Language of the Heart (2CDs) (2009)

Asher Quinn ~ linguaggio dimenticato del Cuore (2CDs) (2009)
corrente Easy CD-DA versione / Flac Cue & ~ 750 Mb, No Log | Cover incluso
New Age / Healing / Instrumental | Etichetta: Voiceprint Records ~ Fonte: Il mio cd

Introspettivo New Age artista Asher Quinn ha un ampio volume di lavoro al suo attivo tutta la sua carriera decennio due finora. Lingua dimenticato del Cuore mette in mostra molte delle sue migliori opere, copre più intriganti, ed offre un paio di versioni inedite dal vivo di nuovo materiale.
Con la sua voce un sussurro accompagnato da un pianoforte disadorna è "Il giardino mistico", registrato dal vivo in Belgio nel settembre 2008 e Leonard Cohen "Bird on the Wire", registrato dal vivo due mesi dopo a Londra. "Abbi pietà di me" è un altro debutto dello spettacolo stesso e viene consegnato senza fatica e con passione. Offerte più dal vivo da quello stesso anno sono il rolling "se credi in Love" e la riflessiva "Morning Sun" dal Serpente album in Paradiso. Un piacere veramente vivere è la vendetta "Perdono" con Quinn sferzante la sua voce accompagnata dalla chitarra acustica.
Il trovatore folk è ben realizzato in accarezza il suo sound firma sui brani di altri. Malinconia Tim Hardin "Hang On a Dream" coperto da gruppo pop alternativo Echo &the Bunnymen e le progressive rock band Emerson, Lake and Palmer diventa una sequenza onirica con la voce tranquilla di Asher e pianoforte in esecuzione. Quinn è lento, movimento assumere il negro "Swing Low, Sweet Chariot" spirituale è abbastanza tradizionale, con lunghe stringhe sotto xilofono e rada accompagnamento di chitarra acustica. Med Goodall suona l'assolo di chitarra suscitando nel ponte più pesanti rulli di tamburo sono sentito per effetto supplementare. Questa canzone è originariamente apparso su l'album Silent Night con Albert Frank Beddoe la "Copper Kettle." Consegna di Quinn si unisce alla schiera di grandi prestazioni di Joan Baez e Bob Dylan con la sua voce morbida perfettamente migliorare la casa giù Americana testi. La sua scelta della strumentazione è di prima qualità con il violoncello di aggiungere profondità al coda. Lungo la stessa linea è il tragico omicidio bluegrass Appalachi ballata "Down in the Garden Willow" con la sua dolce melodia e testi deprimente. Questa storia di non amore segue vuole essere anche un altro canto popolare americano, anche pensato di avere un origine irlandese, in "Giglio d'Occidente", originariamente apparso sull'album del Medio Oriente.
Tornando al più arie spirituali, nel medesimo album come la ballata già detto è l'inno cristiano "ho sentito la voce di Gesù Say". Sussurro vacillare Quinn dà il tono perfetto per la sua copertura anonimo del canto natalizio e la title track di Silent Notte. "Amazing Grace", dalla Risurrezione album, viene dato un restyling New Age con la sua orchestrazione piena e inflessioni vocali. Il clarinetto è un bel tocco sentito verso la fine del pezzo. Fuori dal Campo di album Stars è la ballata inglese "Greensleeves" sentito con i suoi testi tradizionali secolari, anche se suona un po 'bassa per Quinn vocalmente, a volte, la sua melodia ripetitiva è calmante.
Nel corso degli anni, Quinn ha unito le forze con una serie di ospiti musicali di talento. Su "Heal Your Heart" di Music for Love, cantante Susanna Bramson aggiunge un'onda di entusiasmo per questo gioiello pesantemente prodotta New Age. Tra il coro sintetizzato e costante ritmo di batteria, Bramson impiega impressionante trasforma vocale con un tocco del Medio Oriente e si armonizza bene con se stessa. Come Moya Brennan, lei usa la sua voce alta e chiara più come uno strumento piuttosto che concentrarsi su enunciazione.Esecuzione di oltre sette minuti, questa canzone assume un aspetto temporale trance. Bramson è anche nuovamente su "Love Call", con splendide note sostenute echeggiare sullo sfondo come Quinn canta questa canzone lussureggiante fervido amore sincero che vanta i suoi testi poetici.
Ungherese cantante Lila Mayi ombre Quinn voce in "Gypsy Madonna." Ha anche una bella voce, ma è appena ascoltato nel corso della importante presenza di Quinn nel mix. Le linee vocali non sempre allineare, che potrebbe essere volutamente bohemien oppure leggermente sciatta. Mayi è sentito di nuovo in "Missa Greca", Quinn magistrale assumere una massa greco ortodosso. Il violoncello aggiunge texture piacevole e l'aggiunta di percussioni, chitarra acustica e triangolo dare alla canzone un battito cardiaco pulsante. Questo religioso marcia è scandito da suonare campane e la strumentazione varia salvare la canzone da monotonia. Sharon Sage aggiunge la sua voce ad un altro brano ispirato al Liturgie slavo della Chiesa greco-ortodossa in "Gloria". Suo multistrato vocals sono incontaminate e continuano a crescere per tutta la canzone in modo da riempire una cattedrale.
Una delle prime registrazioni disponibili sul linguaggio dimenticato del Cuore è la musa pianoforte "La Vie D'une Oiseau."Phil Thornton si unisce a metà del pezzo sul registratore aggiungere un etereo celtica sento di questa melodia in silenzio in punta di piedi. "Soldier of Love" suona come un altro numero fortemente prodotte New Age con i suoi effetti e suoni sintetizzati campana. Poi Andy Latimer entra alla chitarra elettrica aggiungendo una nuova dimensione di profondità e carattere alla canzone. Tariffe Quinn bene da solo al pianoforte solista, come sentito nella meditativa "Un uccello solitario" con la sua rubato ecoico. Si diverte anche a sperimentare unica toni strumentali come la ocharina, un antico strumento simile al flauto che è stato diffuso in antiche culture mesoamericane e cinese. Questo strumento a fiato ellittica rende la "Casa degli Spiriti" canzone una vera delizia. Naturalmente, questa collezione non poteva essere completa senza la melodia strumentale che ha iniziato tutto, "Sacro Cuore" dal Segreto primo album di Quinn Open.
Un volume della musica stupenda attende nel linguaggio dimenticato Quinn della collezione Cuore e anche dopo diversi ascolti, c'è ancora molto da scoprire.

reviewyou.com



Song List:

CD1

01.Inchinarsi (5,17) da East of East
02. Il giardino mistico (live) (3:59)
03. Allah, Hallelujah, Elohim (2:34) da Cuore Mystic
04. Altalena ecco, Sweet Chariot (3:35) da Silent Night
05. La vie d'un oiseau (3:21) da singoli come Amore
06. Se credi in amore (live) (3:10)
07. Guarire il tuo cuore (7,14) da Music for Love
08. Giglio della ovest (4:08) da East of East
09. Madonna zingara (3:32) da High Musica Planes
10. Uccello sul filo (live) (2:47)
11. Ho sentito la voce di Gesù dicono (3:07) da East of East
12. Un uccello solitario (5,19) da segreto di Pulcinella
13. La prima volta ho visto il tuo volto (03:19) da Est Est
14. Campo di stelle (2:37) da High Musica Planes
15. Ragazza Gesù (live) (2:59)
16. Aggrapparsi a un sogno (1:49) da Songs of Love and Chains
17. Soldato d'amore (5:49) da segreto di Pulcinella
18. Gloria (4:04) da This Love
19. Casa degli spiriti (04:45) da Stardance


CD2

01. Morning Sun (live) (3:03)
02. Marrone dorato (3:25) da Canzoni di amore e Catene
03. Chiamata amore (4:25) da L'amore è l'unica preghiera
04. Missa Greca (5:20) da High Musica Planes
05. Greensleeves (4:30) da This Love
06. Sacro Cuore (4:48) da segreto di Pulcinella
07. Il matrimonio del sole e della luna (2:23) da High Musica Planes
08. Silent Night (3:21) da Silent Night
09. Abbi pietà di me (live) (3:53)
10. Questo amore (3:57) da High Musica Planes
11. Paiolo di rame (3:59) da Silent Night
12. Preghiera per il mondo (4:50) da L'amore è l'unica preghiera
13. Per favore fatemi ottenere quello che voglio (2,32) da Songs of Love and Chains
14. Il perdono (live) (3:44)
15. Giù nel giardino salice (2:40) da Songs of Love and Chains
16. Vela sul mare di seta blu (5:40) dal Concerto degli Angeli
17. Amazing Grace (4:40) da Resurrection
18. Torna alla tua anima (9:05) da Music for Love password: neosacred


Patrick Bernard ~ Solaris Universalis (2011)
corrente Easy CD-DA versione / Flac Cue & ~ 290 Mb, No Log | Cover incluso
New Age / meditativa / Healing | Etichetta: Devi Comunicazioni ~ Fonte: Il mio cd

Dopo essere stato venduto e ascoltare per più di un quarto di secolo, questo album è ancora un best seller.Sanscrita Mantra, Enochiano Incantations Angelico, Latina Preghiere e Mantra tibetano, questo album si apre il cuore alla Coscienza Universale del Divino Amore. Solaris Universalis musica è un albero della vita che ha il potere di sbloccare i nostri misteri interiori.

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01. La sabbia di piacere - Armonia di Madre-Terra
02. La sabbia di piacere - Il Giardino Incantato
03. La Canzone del Bambino-Re - L'Oceano della Pace
04. La Canzone del Bambino-Re - La Danza del Sole
05. Il ritorno degli Arcangeli - il mormorio delle Stelle
06. Il ritorno degli Arcangeli - Il rituale di purificazione del Fuoco
07. Il ritorno degli Arcangeli - il mormorio del II Stelle
08. Requiem per i tempi futuri - L'Orizzonte del Terzo Millennio
09. Requiem per i tempi futuri - L'appello di Cattedrali Cosmica
10. Requiem per i tempi futuri - L'avvento della nuova luce




Patrick Bernard ~ Chakra Celebration (2006)
corrente Easy CD-DA versione / Flac Cue & ~ 300 Mb, No Log | Cover incluso
New Age / meditativa / Healing | Etichetta: Devi Comunicazioni ~ Fonte: Il mio cd

Questo disco è un nuovo annuncio a pezzi Patrick s maestro esistenti. Prodotto con Robert Lafond, lo stesso produttore di Atlantide Angelis, può dire tutto. Quando fa due unità di genio che portano il suono spirituale nella materia. Ogni pezzo sono stati accuratamente registrati nel Chakra rispettive frequenze e il mantra sono stati selezionati dalla tradizione vedica di rilasciare tutta l'energia negativa che ogni punto centrale si possono accumulare durante la propria vita. Celebrazione chakra è ispirato da Patrick s 20 anni di insegnamento e la registrazione sul potere curativo del suono utilizzando chakra, mantra e visualizzazione ...

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Mantra e Chakra

1) Muladhara chakra (base della colonna vertebrale).

Hari Om Om.
Om è il suono primordiale dell'universo. Questo canto è pacifico, invocando le benedizioni della Madre Terra. Hari è un Santo Nome. Significa "Colui che toglie l'illusione". Questo mantra è detto per evocare la quiete profonda. Ascolta questo canto tutti i giorni, e sentire un crescente senso di pace dentro di voi.

Questo mantra è associato con il chakra uno. La Terra è l'elemento di questo primo chakra, il Muladhara, o il sostegno radice, il fondamento, il terreno. La struttura portante del nostro tempio interno interagisce con il nostro corpo fisico, il nostro lavoro, il nostro ambiente. Quando aumentiamo il nostro contatto con la Terra, ci troviamo in armonia con l'intelligenza della natura. Questo disegno divino è chiamato Hari. Quanto più siamo in coscienza Hari, meno siamo in coscienza Maya, o illusione. La natura è un essere cosciente e Hari è un essere vivente cosciente Supremo. Attraverso il chakra della radice si può costruire un rapporto personale con la Natura e con il Supremo Signore Hari. Abbiamo poi sentire un nuovo senso di sicurezza e protezione. Tutti i tipi di paure connesse con l'istinto di sopravvivenza semplicemente scompaiono.Ci sentiamo a terra e sicuro, anche nel mezzo di incertezza. La nostra salute fisica è migliorata. Siamo in arti trascendentale Hari. Siamo al sicuro.


2) Svadhisthana chakra (area sacrale).
Om Namah Shivaya Om Shakti Ma..
Shiva è l'essere supremo di buon auspicio. Shiva è inseparabile dalla Shakti, la sua controparte femminile. Grazie a lei solo lui può essere conosciuto. Namah vuol dire "saluti" e "Shivaya" significa Shiva. Questo mantra è il grande mantra salvifico ed è collegata con l'acqua. L'acqua è l'elemento del secondo chakra, svadhisthana, o "dolce luogo".

Sotto il cielo nulla è più dolce l'acqua. L'acqua è fluida e non resistere. L'acqua più sacra, l'acqua del Gange, scorre eternamente sul capo sacro di Shiva. Shiva può aiutarci a trovare il nostro modo di emozioni divina e sessualità sana. La nostra vita diventa spiritualmente piacevole. Venendo in contatto con Shiva e Shakti significa armonizzare i nostri aspetti femminili e maschili.

Noi abbracciare il cambiamento e non sono eccessivamente sensibili più. Signore Shiva e Madre Shakti sono deva grande che può aiutarci a ottenere l'accesso a intelligenza emotiva e devozionali.Lombalgia, malattie genitali, rigidità dei muscoli, dei reni, ovaie e problemi mestruali sarà gradualmente dimenticato.

Spostare, risvegliare la tua anima con passione, e non resistono nuove esperienze. La tua vita è "svadhisthana", dolce e pieno di movimenti aggraziati.


3) Manipura chakra (plesso solare).
Jay Ram Sri Ram Jay Jay Ram Patita Pavana Sita Ram.
Ram è un Nome Divino. Significa "serbatoio di piacere". Lord Rama è venuto sulla Terra per ripristinare la giustizia. Sita è la sua controparte femminile assoluto. Sri è un termine di rispetto e di apprezzamento. Jay significa gioia o la vittoria. Rama è patita pavana, o "colui che ci uplift". Questo canto è legato al chakra Manipura.

Manipura è la "Città dei Gioielli", la forza di volontà, coraggio e azione. Dalla terra all'acqua per potere, sfruttare il nostro fuoco interiore senza sopprimerla. La nostra autostima è quindi basata sulla nostra forza vivente immortale sopravvivere alla dissoluzione della materia. Questa forza eterna è una parte integrante del Signore Rama, il Re Supremo. Quando vediamo noi stessi come servo indistruttibile di Rama, siamo in unione con il potere divino del nostro ego reale.

Mancanza di fiducia, scarsa autodisciplina, e la mancanza di energia si trasformano in creatività pura. Sviluppiamo una nuova relazione positiva per noi stessi. La vergogna diventa una cosa del passato, il fuoco della digestione si accende e disturbi dello stomaco fegato e pancreas solo andare via. Siamo benedetti da Madre Sita, la grande regina di Ayodhya, la città della giustizia.


4) Anahata chakra (cuore).
Radha Govinda Radhe, Radhe.
Radhe, o Radha, è l'aspetto femminile e compassionevole dell'Assoluto. Govinda è il protettore della Terra, i sensi e le vacche sacre. Radha, Srimati Radharani, è uno con Govinda. Insieme formano la coppia ultima Divino, amarsi con l'amore incondizionato. Questo mantra evoca uno stato d'animo amorevole di tenerezza, fascino, desiderio ed è collegata con il chakra quattro.

Ora inserire il dominio gara della bellezza e dell'amore, la camera interna del cuore. Il nome sanscrito per questo chakra è Anahata, o unstruck. Il vero amore è "unstruck", o incondizionato. E 'autosufficiente. Tutto ciò che dobbiamo fare è quello di rimuovere la copertura del nostro cuore e lasciate che questa primavera amore divino spontaneamente dal profondo del cuore.

E 'già lì. Non è un'imposizione artificiale dall'esterno.Questo avviene naturalmente quando riceviamo la grazia del nostro maestro spirituale e scoprire la natura infinita del sé dentro di noi e negli altri. Il risultato di questa scoperta è gioia pura. Troviamo questa gioia a Radha-Govinda, presente nel cuore di tutti gli esseri viventi. Si preoccupano per noi e ci amano. Noi non siamo soli o isolati. Preghiere e supporta velocità divina facilitare il processo di guarigione e dare energia alla risposta immunitaria attraverso la ghiandola del timo. Non c'è dubbio che l'amore di Sri Radha per le parti innumerevoli e pacchi di Sua Suprema Lover Govinda guariranno il nostro cuore.


5) Visuddha chakra (gola).
Om Tara Tum Tare Ture Così Ha.
Tam Om Tare Così Ha
Il mantra di Tara è una gemma che esaudisce i desideri. Dea Tara libera esseri provenienti da grandi paure che sono le proiezioni di negatività all'interno del cuore e della mente. Dea Tara è il Savio Swift. Tara mantra progetto l'essenza del suo discorso illuminato. Il suono della sua divina comunicazione verbale è la risonanza di guarigione di coscienza infinita ed è quindi associata al quinto chakra, Vissudha, o "purificazione".

Questo chakra è governato dal suono elemento. Comunicare con l'anima dicendo la verità senza compromessi.Per parlare in modo autentico è quello di ballare e vivere in armonia con la nostra anima lo spirito. Dea Tara è compassionevole e lei ci darà la possibilità di aprire la nostra voce. Attraverso le conversazioni interiori, ci colleghiamo con Dio nel nostro cuore. Attraverso la nostra comunicazione, ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle umani qui sulla Terra.

Troviamo risonanza con tutto ciò che sta comunicando che ci circonda. Esprimi il tuo sé superiore. Essere uno con la tua identità più profonda. Posizione comunicazione represso il collo e le spalle fuori allineamento e generare frustrazione e rabbia. La rabbia colpisce la tiroide, producendo disturbi del sonno. Dea Tara non piace spettegolare e criticare. Se non hai niente di importante da dire, rimanere in silenzio. Il silenzio è anche una forma di espressione. Il mantra di Tara laverà via le nostre eccessiva timidezza, paura di essere silenzioso e fermo del dire la verità. Madre Tara anche indurci a diventare un buon ascoltatore.


6) Ajna chakra (fronte).
Om Gam Ganapataye Namah.
Om Namah Gum
Om è il suono-forma dell'Infinito. Gam è la radice o il seme (bija) del mantra. Ganapataye si riferisce al Signore Ganesha, il deva grande, rimozione di ogni ostacolo. Quando qualche ostacolo è nel nostro modo, mantra Signore Ganesha è la rimozione ultimo ostacolo.Utilizzare questo canto per raggiungere la chiarezza mentale e per ottenere il vostro progetto di tornare in pista. Ricorda che il mantra non è il nostro fornitore. Il contrario, siamo il servo del mantra. Attraverso il mantra chiediamo Signore Ganesha per facilitare il nostro ritorno a casa, di nuovo alla divinità. Sri Ganapati (un altro nome per lo Sri Ganesha) ci incoraggerà a mantenere questa visione nel cuore della nostra mente e aprire il nostro terzo occhio, il chakra ajna.

Tra i nostri due occhi fisici, il terzo occhio è il dominio della visione, sesto senso e saggezza. In sanscrito, significa ajna comando e di percepire. Coltivate la vostra visione nella vostra mente, tenere un quadro dettagliato di ciò che si vuole si manifesti nella tua vita e umilmente chiediamo Signore Ganesha, il semidio grande, per rimuovere tutti i blocchi tra voi e la vostra visione. La vostra visione deve essere in armonia con l'universo.

Ganesha Signore ci aiuterà anche a distruggere tutte le immagini negative che ci portiamo nella nostra mente. Concentrato e concentrarsi su un'immagine mentale positivo e benedizioni. Il mantra vi porterà la memoria, l'intuizione, sogni vividi, intuizioni e ispirazioni. Esso provvede a informare la luce e la salute per la vostra ghiandola pineale, che sarà una nuova fonte di serotonina, melatonina e altri neurotrasmettitori importanti.


7) Sahasrara (corona di testa).
Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare
Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare
Secondo Sri Caitanya Mahaprabhu, l'Avatar dell'amore divino, questo mantra è il Maha Mantra, o il grande canto di liberazione per l'epoca attuale (Kali-Yuga). Questo canto sacro è stato cantato da santi, saggi e devoti da tempo immemorabile. Cantiamo la gloria di tre aspetti amato dell'Assoluto. Il Santo Nome "lepre" torna a otto volte il mantra, indicando che questa Parola è la chiave sacra che può rivelarci il segreto del suono. "Hare" si riferisce alla Radhe, la forma femminile di Dio. Lei è la Madre Divina, la personificazione di tutte le energie spirituali, inseparabile dalla Persona Suprema. Tutte le donne sono emanazioni di Hare. Questo canto è affidata la vera e propria forza dei santi nomi. "Krishna", è bellezza, fascino e amore. Qui il nome "Rama" è "Colui che dà piacere (Rama) a Hare (Radha)". Egli è quindi RadhaRaman. Secondo l'antica scienza del japa-yoga o Mantra-Yoga (yoga del suono), il nome e il nome sono la stessa cosa.Quando cantiamo o semplicemente ascoltare i Santi Nomi di Dio, veniamo Applicare fermamente nello yoga (unione) con la coscienza trascendentale e stimolare il nostro Chakra Brahmarandra situato alla sommità della testa.

Questo chakra è la porta verso il Cielo. E 'anche chiamato Sahasrara, o le mille petali di loto. Sahasrara chakra è il regno di unità divina. Come anime spirituali, siamo uno con l'Assoluto in termini di qualità. Eppure ci sono diversi in quantità. Questa è la simultaneità inconcepibile dell'unità nella diversità (acintya bhedabheda tattva). Il più grande blocco dei chakra Sahasrara è la religiosità, il fanatismo e l'interesse provinciale in una particolare istituzione religiosa o movimento. Ricordate sempre che Cristo o Krishna, il nome è lo stesso.

Sovraccarica di "lepre", o divina Shakti, questo Maha Mantra ci permetterà di aprire la nostra coscienza e il senso della presenza nascosta di Dio in tutto il mondo. Sistemi di credenze rigide verrà cambiato in apertura mentale, amore e genuino emozioni spirituali.


8) Brahma Gayatri Mantra - bonus track
Om Bhur Bhuvah svah Tat Savitur varenyam Bhargo
Devasya dhimahi Dhiyo Yo Nah Pracodayat Om.
Om-il mantra seme che contiene tutto al suo interno; Bhur-mondo fisico; Bhuvah-il mondo mentale; svah-mondo intellettuale;tat-che, i tre piani di esperienza; savituh-l'anima; varenyam-worshippable, venerabile, Bhargo-zona supersubjective, la shakti svarupa; Devasya-che è bello e giocoso, Krishna, Realtà il Bello; dhimahi arrivato meditare; dhiyah-di meditazione, di servizio; yo-che; nah-noi; pracodayat-entusiasma la nostra capacità.

Questo è il Gayatri Mantra. La parola gayatri deriva da due radici sanscrite: ganat e trayate. "Trayate" significa raggiungimento positivo alla fase finale. E "ganat" significa non solo suono, ma suono musicale. Quel suono musicale che ci concede la massima liberazione positivo indica la sankirtana di Sri Chaitanya Mahaprabhu (danza e canto dei Nomi di Dio). Gayatri è la canzone che da il canto si libera, la musica della divinità per aiutare i nostri più bisogno, una sorta di canzone con la quale possiamo ottenere la nostra salvezza, sollievo e liberazione. Questo mantra è la madre dei Veda.

Dalla conclusione vedica è data la sua più piena espressione nello Srimad Bhagavatam, il Gayatri Mantra deve contenere in sé il significato dello Srimad Bhagavatam, cioè, che la concezione personale e dolce della divinità è la più alta.Dobbiamo determinare la nostra funzione normale del tutto non-organici mera emancipazione dal lato negativo, ma la partecipazione ad una funzione positiva nel dominio del servizio. Secondo Sridhar Dev Goswami, il servizio di aspetto femminile di Dio (Radha-dasyam) è il senso ultimo ad essere estratto dal Gayatri Mantra. Il gayatri ci spingono a essere consapevoli di piedi di loto nostra Madre Divina, per obbedire ai suoi ordini. Questa è la verità nascosta di Sri BrahmaGayatri.


Ludovico Einaudi ~ Isole - Essenziale Einaudi (2CDs) (2011)
corrente Easy CD-DA versione / Flac &Cue ~ 590 Mb, No Log | Illustrazione inclusa
New Age / neoclassica / ambientale | Etichetta: Decca ~ Fonte: Il mio cd

Compositore italiano Ludovico Einaudi, pianista e si è diplomato in composizione Conservatorio di Milano. Egli è l'autore di musica da camera e sinfoniche eseguite dai migliori ensemble sinfonico del mondo, tra cui l'Orchestra del Teatro alla Scala.Ludovico è stata eseguita con successo in importanti festival rinomati come il Maggio Musicale Fiorentino e il Festival di Tanglewood, e in quali sedi prestigiose come il Lincoln Center, Queen Elisabeth Hall, Center for Performing Arts (Los Angeles) e altri. Negli anni '80, a sperimentare con il linguaggio musicale e la ricerca di libertà dell'autore di espressione, Einaudi ha creato il suo proprio gruppo, che suona il pianoforte.Sul suo conto non solo le opere da camera e orchestre sinfoniche e musiche per teatro e cinema. La sua musica è descritta come minimalista, classica, ambient, contemporanea e molto commovente, come un suono di benvenuto di quiete in un mondo frenetico.
E 'nato compositore 23 novembre, 1955 a Torino.Padre era un famoso compositore, editore e suo nonno - Luigi Einaudi, presidente facente funzione della Repubblica d'Italia per 7 anni dal 1948 al 1955.Le prime opere come Ludovico compositore può essere attribuita alla metà degli anni '80, poco dopo essersi diplomato al Conservatorio di Milano, ma il suo stile si è formato dalla metà degli anni '90 quando il primo album da solista, il pianoforte del compositore - Stanze (1997).Oggi, Ludovico Einaudi - uno dei pianisti e compositori più famosi in Italia. La sua musica è qualcosa di ambiente, poi per il mondo in stile minimalista o - la stessa cosa che rimane: l'armonia della bellezza, eleganza e perfetta delle sue composizioni.

N / A





CD I:

01. I Giorni (6:52)
02. Il preludio della Terra (5:03)
03. Le Onde (05:38)
04. Nightbook (5:52)
05. Divenire (6:44)
06. Dietro Casa (3:55)
07. Fairytale (4:01)
08. Nuvole Bianche (05:59)
09. Passaggio (05:59)
10. Primavera (7:25)
11. Nefeli (4:31)
12. Questa Notte (5:43)
13. Berlin Song (4:26)
14. Melodia Africana III (4:47)


CD II:

01. High Heels (5:07)
02. White Night (3:15)
03. L'origine Nascosta (3:13)
04. Love In A Mystery (3:04)
05. Monday (5:57)
06. Lady Labyrinth (Remix) (5:38)
07. Solo (6:39)
08. Ancora (12:11)
09. Andare (6:59)
10. Eros (5:43)
11. Indaco (5:23)
12. Fly (4:40)
13. Oltremare (11:02)


martedì 5 luglio 2011

Il mistero dei SAVANT

Kim Peek aveva capacità “paranormali” (morto nel 2009).

Legge un libro in circa un’ora e ne ricorda parola per parola: finora ha memorizzato circa 12.000 libri. Inoltre è in grado di svolgere calcoli complessi con sorprendente rapidità e di scomporre anche numeri altissimi in numeri primi. Ma Kim-puter, come lo chiamano gli amici, non ha mai imparato ad abbottonarsi la camicia o ad allacciarsi le scarpe e, all’età di 57 anni, è ancora accudito dal padre.
Kim Peek è probabilmente il più noto tra i cosiddetti “savant”, individui che, accanto ad alcune capacità sviluppatissime, hanno in genere abilità mentali inferiori alla norma (e infatti in passato venivano definiti “idiot savant”). E’ lui che ha ispirato il personaggio di Raymond Babbit, il protagonista di Rain Man (1988) che valse un Oscar al suo interprete, Dustin Hoffman. Come l’uomo della pioggia, Kim soffre di autismo, una malattia che compromette soprattutto le capacità sociali e che sembra andare a braccetto con il “savantismo”.

Calendari viventi

Autistici erano anche i gemelli newyorkesi Charles e George, soprannominati i “calendari umani”: erano in grado di dire in quale giorno della settimana cadesse qualsiasi data in un lasso di tempo di ottantamila anni; riuscivano inoltre a ricordare le condizioni meteorologiche di ogni singolo giorno della loro vita. Ma se si chiedeva loro “quanto fa due più due?” restavano zitti, e si guardavano intorno spaesati. E autistico era anche “Blind Tom” Wiggins (1849-1908), un afroamericano cieco e mentalmente ritardato, che suonava però il pianoforte ad altissimi livelli: gli bastava sentire il pezzo una sola volta per riprodurlo alla perfezione; inoltra sapeva improvvisare brani secondo lo “stile” di Beethoven, Bach o Chopin. Il caso ricorda un po’ quello di Leslie Lemke, oggi ultracinquantenne, anch’egli cieco e con gravi menomazioni mentali: all’età di 14 anni, senza aver mai preso una lezione di musica, si avvicinò a un pianoforte e riprodusse un concerto di Tchaikovsky ascoltato in tv la sera prima.

Numeri amabili e giorni blu
Anche il trentenne Daniel Tammet, tra i più noti “savant” viventi, era stato diagnosticato come autistico. Potrebbe essere allora uno dei rari esempi di ottima gestione della malattia, almeno a giudicare dalla disinvoltura con cui risponde alle interviste (una fra tutte, quella al David Letterman Show, rintracciabile su youtube). Certo è che le sue capacità straordinarie sono quelle tipiche dei “savant”: come i gemelli, sa attribuire i giorni della settimana alle date, ed è inoltre in grado di recitare oltre 22.000 decimali del pi greco senza fare errori. In più conosce 10 lingue: oltre alla madrelingua inglese, ha imparato in una settimana l’islandese, considerata una delle lingue più difficili del mondo, oltre che – sempre in tempi record – il finlandese, il francese, il tedesco, il lituano, l’esperanto, lo spagnolo, il rumeno e il gallese. Tammet, a differenza degli altri “savant”, che non sanno spiegare come riescono a ottenere certi risultati, ha provato a raccontare che cosa avviene nella sua testa. “I numeri sono immagini mentali dotati di forme e colori, che mi danno particolari sensazioni” racconta nel libro Born on blue day, Nato in un giorno blu. “Per esempio il 333 è amabile, il 289 è orrendo”. Le sue facoltà mnemoniche e matematiche sembrano quindi condizionate dalla capacità di associare colori ed emozioni a informazioni “fredde” come i numeri. “Come la Monna Lisa e una sinfonia di Mozart, anche il pi greco ha una sua ragione per essere amato” scrive ancora.
Le straordinarie capacità di Tammet sembrano quindi legate a un fenomeno di sinestesia, una rara condizione che comporta la contaminazione dei sensi. Ma nella maggior parte dei casi il savantismo resta inspiegabile. Tanto che, dal momento che nella maggior parte dei casi si associa a un grave ritardo mentale, in passato si pensava che fosse un “dono di Dio”, un potere soprannaturale conferito a persone nate sfortunate.
Il cervello compensa
Oggi le indagini di neuroimaging permettono di fare altre ipotesi. A Kim Peek manca il “corpo calloso”, la regione che pemette ai due emisferi cerebrali di comunicare tra loro: è grazie ai due emisferi indipendenti che riesce a leggere due pagine in contemporanea, un occhio per ciascuna. In generale, alcuni studiosi ritengono che il cervello, se nasce con una menomazione, tende a sviluppare altre capacità. In molti savant si è riscontrato un danno all’emisfero sinistro, la parte legata al ragionamento logico e al linguaggio: questa anomalia potrebbe essere compensata da un potenziamento dell’emisfero destro, più creativo, musicale e dotato dicapacità “spaziali”. Secondo un’altra teoria sarebbe un eccesso di testosterone in circolo durante la vita fetale a limitare lo sviluppo dell’emisfero sinistro, favorendo la migrazione di cellule in quello destro: il che spiegherebbe perché il savantismo (come l’autismo) è 6 volte più frequente nei maschi che nelle femmine. In generale i savant hanno aperto la strada agli studi sulla plasticità cerebrale: c’è chi teorizza che c’è un piccolo savant in ognuno di noi, pronto ad emergere se un’area cerebrale viene compromessa da un incidente o da un ictus.
Un altro modo di apprendere
Ma queste spiegazioni non appaiono soddisfacenti. Anche perché la domanda fondamentale resta una: come possono queste persone sapere cose che non hanno mai imparato? Oppure: come le hanno apprese? Un punto di partenza per tentare una spiegazione è che in almeno la metà dei casi i savant soffrono di autismo. Secondo le ultime ipotesi, alla base di questa condizione ci sarebbe una carenza di neuroni specchio, speciali cellule del cervello che permettono l’apprendimento per imitazione.  Chi soffre di autismo non è in grado di “rispecchiarsi” negli altri, non possiede cioè la naturale predisposizione a imitare e a immedesimarsi negli altri. E’ quindi costretto, per stare al mondo, a sviluppare strategie di apprendimento alternative. Non è un caso che le “isole” di intelligenza superiore sembrano concentrarsi in alcuni settori, come la memoria (qualche esempio: c’è chi ricorda l’esatta configurazione dell’intera rete di bus di una città; i testi completi di migliaia di canzoni o intere pagine di elenchi telefonici; gli esatti itinerari percorsi nel corso dei diversi viaggi effettuati, comprese le svolte a destra e a sinistra), ma anche la musica, i calcoli o il “senso del tempo” (alcuni sono orologi viventi: sanno dire in qualsiasi momento l’ora esatta al minuto secondo), tutte capacità che possono essere apprese e potenziate senza dover intaragire con nessuno.
Sindrome da geni
Questo discorso varrebbe soprattutto per la sindrome di Asperger,  la forma di autismo in cui vengono compromesse le relazioni sociali ma non le capacità percettive e cognitive. E’ quella di cui soffre Daniel Tammet, ma anche di cui avrebbero sofferto alcuni tra i più grandi geni di tutti i tempi, quali Albert Einstein o Isaac Newton. Gli “Asperger” sono attratti dal ragionamento astratto, come quello matematico, e da tutte le attività che mirano a “ordinare” le cose, come le classificazioni, che hanno su di loro un effetto rassicurante. Al contrario sono disorientati dall’interazione con gli altri esseri umani, i cui messaggi, basati spesso su doppi sensi,  giri di parole, espressioni e gesti, risultano loro per lo più incomprensibili. Un esempio: chi soffre di Asperger può osservare un sorriso e non capirne il significato: magari arriva “cognitivamente” a sapere che  una contrazione delle rime labiali verso l’alto può corrispondere a una stato d’animo positivo, ma non sarà mai in grado di distinguere un sorriso di gioia,  di comprensione, di malizia o di scherno. E’ facile intuire che, con un mondo mentale così diverso, il cervello seguirà un percorso del tutto imprevedibile. Al punto da sviluppare capacità che a noi “normali” possono apparire “paranormali”.
Marta Erba
IL COLPO DI GENIO
Geni si nasce o si diventa? Wolfang Amedeus Mozart e Leonardo da Vinci sono nati “menti superiori” o lo sono diventati nel corso della loro esistenza? Immanuel Kant affermò che il genio è una qualità che non può essere insegnata o trasmessa ma è misteriosamente concessa dalla natura a certe persone e muore con loro. Questa teoria è oggi poco condivisa da chi studia i percorsi che permettono ad alcuni individui di acquisire capacità eccezionali. “A differenza di quanto comunemente creduto, il genio non è un dono speciale elargito magicamente a pochissimi fortunati” sostiene Michael Howe, psicologo della Exeter University, in Gran Bretagna. “I geni arrivano a realizzare le opere o a effettuare le scoperte per cui sono universalmente apprezzati in due fasi piuttosto lunghe, e che in parte si sovrappongano: la prima in cui acquisiscono capacità particolari che dovranno utilizzare, la seconda in cui esprimono la creatività che li porterà alla scoperta o al capolavoro”. L’analisi delle biografie delle persone eccellenti ha permesso a Howe di individuare una serie di caratteristiche comuni: un grande interesse per il proprio lavoro, un impegno costante, un forte senso di indipendenza, una concentrazione feroce, la tolleranza alle frustrazioni e la capacità di sopportare uno sforzo mentale prolungato. Nessuna magia, ma tanta perseveranza. La pratica assidua nell’uso del cervello sembra la chiave: l’organo si allena, tanto da dare l’impressione di un talento naturale e innato.
Anche il colpo di genio è ben diverso da come appare. Il momento intenso e spettacolare dell’ “Eureka!”, che rompe con il passato generando soluzioni nuove, segue sempre a una lunga fase di ricerca e approfondimento che può durare anni o decenni. L’evento scatenante può essere una casualità esterna che stimola l’intuito: la mela di Newton, il bagno in acqua di Archimede, la muffa di Penicillium sulle colture batteriche di Fleming. All’improvviso tutti i pezzi del puzzle si ricompongono rapidamente e la soluzione appare immediatamente di fronte agli occhi. E’ un fenomeno chiamato anche “serendipità”: un fatto imprevedibile che conduce a una scoperta o un’intuizione sensazionale. Ma che non capita a tutti. “Il caso favorisce le menti preparate” diceva Louis Pasteur. L’evento fortuito da solo, senza un impegno costante e una conoscenza approfondita della materia, non porta a nulla.
Tratto in parte da  FOCUS EXTRA n. 36 – Il mondo del paranormale

AUTISMO, ASPERGER e SUPERPOTERI

Gottfried Mind era un ragazzino piccolo e ritardato. Non sapeva scrivere,
non aveva la più pallida idea della matematica ed era in grado di esprimere
solo concetti base. Un giorno (siamo alla fine del '700), osservando il pittore
Sigmund Hendenberger dipingere una scena contadina, si soffermò su un dettaglio
e scosse la testa: "Questo non èun gatto" disse.
Il pittore sorrise e gli diede in mano la matita.
Il ragazzo non si fece impressionare. E disegnò un capolavoro.

IDIOTA SAPIENTE.
Mind, che in seguito divenne per tutti "il Raffaello dei gatti",
era un idiot savant, termine che verrà introdotto un secolo dopo dal medico John
Langdon Down (noto per aver dato il no me alla sindrome associata alla trisomia
del cromosoma 21) per indicare quegli individui che, accanto ad alcune capacità
sviluppatissime, hanno in genere abilità mentali inferiori alla norma.
Savant (l'aggettivo idiot è stato presto abbandonato) erano anche i gemelli newyorkesi
George e Charles Finn, vissuti nel secolo scorso e soprannominati "i calendari umani ":
erano in grado di dire in quale giorno della settimana cadesse qualsiasi data in un lasso di tempo di ottantamila
anni; riuscivano inoltre a ricordare le condizioni meteorologiche di ogni singolo giorno della loro vita.
Ma se si chiedeva loro "quanto fa due più due?" restavano zitti, e si guardavano intorno spaesati. E savant era anche"Blind Tom" wiggins (1849-1908), un afroamericano cieco e mentalmente ritardato che suonava
però il pianoforte da virtuoso: gli bastava ascoltare un brano una sola volta per riprodurlo alla perfezione.

MEMORIA PRODICIOSA.
Il superpotere più frequente tra i savant, però, è sempre stata la memoria: dal ricordare l'esatta configurazione di tutta la rete di bus di una città al memorizzare intere pagine di elenchi telefonici, al riprodurre gli itinerari percorsi nel corso dei diversi viaggi effettuati, comprese le svolte a destra e a sinistra. Il più noto mnemonista
è stato forse Kim Peek (scomparso nel 2009), in grado di ricordare parola per parola i libri che leggeva (a una velocità impressionante).
Inoltre svolgeva calcoli complessi in tempi rapidissimi (per esempio scomporre qualsiasi numero in fattori primi). Fu la sua storia a ispirare il personaggio di Raymond Sabbit nel film Rain man (1988), che valse un Oscar al suo interprete, Dustin Hoffman.
SPIECAZIONI.
Ma da dove arrivano questi superpoteri? In passato si pensava che queste capacità straordinarie fosse

ro un dono di Dio conferito a persone nate sfortunate. Oggi le ipotesi sono altre.
Le facoltà mnemoniche e matematiche in molti casi sembrano condizionate dalla capacità di associare
colori ed emozioni a infonnazioni "fredde" come i numeri: è la cosiddetta sinestesia, una rara condizione
che compona la contaminazione dei sensi. Più in generale si ritiene che chi nasce con una menomazione tenda a sviluppare altre capacità: in molti savant si è riscontrato un danno all'emisfero sinistro, legato al ragionamento logico e al linguaggio, che potrebbe essere compensato da un potenziamento dell'emisfero destro, più creativo, musicale e dotato di capacità spaziali.
Un punto di partenza per tentare una spiegazione è il fatto che in almeno la metà dei casi i savant soffrono di autismo. Alla base di questa condizione ci sarebbe l'incapacità di apprendere per imitazione: chi ne soffre non possiede cioè la naturale predisposizione a immedesimarsi negli altri, ed è quindi costreno a sviluppare strategie di apprendimento alternative.
Non è un caso che le "isole" di intelligenza. superiore sembrino concentrarsi nei settori (memoria,
musica, disegno, calcoli, senso del tempo ... ) che possono essere appresi e
potenziati senza interagire con nessuno.

GENI o SAVANT?
Questo vale soprattutto per la sindrome di Asperger, la forma di autismo in cui vengono compromesse
le abilità sociali ma non le capacità percettive e cognitive. Gli "asperger" sono attratti dal ragionamento astratto, come quello matematico, e da tutte le attività che mirano a ordinare le cose, come le classificazioni.

Al contrario sono disorientati dall'interazione con gli altri esseri umani, i cui messaggi, basati spesso
su doppi sensi e giri di parole, risultano loro incomprensibili.
è facile intuire che, con un mondo mentale cosÌ diverso, il cervello seguirà un percorso imprevedibile,
al punto da sviluppare capacità che possono apparire superpoteri.
Secondo alcune speculazioni sarebbero stati affetti dalla sindrome di Asperger alcuni tra i più grandi geni di tutti i tempi quali lsaac Newton nel Settecento e Albet Einstein nel Novecento, le cui biografie
rivelano capacità eccezionali associate a una scarsissima predisposizione sociale.
Quasi certamente ne soffri il chimico scozzese Henry Cavendish (1731-1810): si racconta che licenziò in tronco una cameriera che era entrata per errore nella sua stanza. Fece inoltre costruire soppalchi per andare da una stanza all'altra della casa senza essere visto


(da focus storia giugno 2011)

lunedì 4 luglio 2011

Le caldaie a condensazione

Le caldaie a condensazione e la norma UNI 11071

Le caldaie a condensazione e la norma UNI 11071 inserito il: 13.09.2006
di Marco Prada
fonte: 'Tecnoimpianti'


 
La tecnologia delle caldaie a condensazione è stata proposta al mercato europeo nella seconda metà degli anni novanta e si è poi diffusa progressivamente, fino a raggiungere ai giorni nostri un’interessante quota di mercato. I paesi dove ha avuto maggiore successo, sono quelli del nord Europa come: Germania, Olanda, Francia e Inghilterra. Quest’ultima in testa per numero di caldaie installate, grazie anche a incentivi statali. In Italia, la diffusione delle caldaie a condensazione comincia verso la fine degli anni novanta e prosegue fino ai giorni nostri con volumi di vendita inferiori a quelli europei, ma interessanti per un mercato giovane e in via di sviluppo. Anche in Italia sono state promosse a livello locale, regioni e province, azioni incentivanti per nuove installazioni o sostituzioni di generatori esistenti con macchine ad alta efficienza energetica, tra cui quelle a condensazione.

Il quadro normativo

Perché un prodotto trovi larga diffusione nel mercato, deve produrre effetti utili a vantaggio di operatori e utilizzatori. In particolare, nell’ambito degli impianti termici e a gas, il prodotto deve consentire risparmi economici ed energetici nella gestione d’impianto ed essere accompagnato da un adeguato supporto normativo che ne faciliti l’installazione e l’utilizzo nel rispetto della sicurezza.

La tecnologia a condensazione ha avuto un maggiore sviluppo in questi ultimi anni anche perché, in ambito europeo e nazionale, sono stati realizzati nuovi testi normativi che consentono di facilitare il lavoro a installatori e progettisti. In Italia, nel luglio 2003 è stata emanata la norma UNI 11071 che si occupa di apparecchi a condensazione ed affini installati al servizio di impianti a gas per uso domestico e similari. Oggi in Italia, l’UNI 11071 rappresenta per gli impianti con apparecchi a condensazione di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW il corpo normativo più completo.

In ambito nazionale, per completare il quadro normativo di riferimento sull’argomento, è doveroso citare l’esistenza del progetto di norma CIG E.01.08.929.0 per  impianti con generatori di potenza maggiore di 35 kW. Questo, superata l’inchiesta pubblica approvata nel novembre 2004 e conclusa nei primi mesi del 2005, è in attesa di diventare norma. L’UNI 11071 si integra con il corpo normativo esistente in materia di camini e canne fumarie, come le norme UNI 9615, UNI 10640, UNI 10641, UNI 10845; e le più recenti norme europee EN 1443 Camini – Requisiti generali (giugno 05), EN 12391-1 Camini - Esecuzione di camini metallici e condotti - Parte 1 - sistema di camini (gennaio 06), EN 13384-1 Camini - Metodi di calcolo termico e fluido dinamico - Parte 1: Camini asserviti ad un solo apparecchio (giugno 04), EN 13384-2 Camini - Metodi di calcolo termico e fluido dinamico - Parte 2: Camini asserviti da più apparecchi da riscaldamento (giugno 04).

La tecnica

La tecnologia applicata alle caldaie a condensazione è una tra le più avanzate oggi disponibili sul mercato. Questa consente di ottenere un migliore rendimento utile rispetto ai generatori tradizionali.

In questi generatori, il risparmio proviene essenzialmente da due condizioni: da una maggiore quantità di calore sensibile recuperato dai prodotti della combustione, in quanto i fumi escono a una temperatura più bassa; dal recupero del calore latente di vaporizzazione, tramite la condensazione del vapore acqueo contenuto nei prodotti della combustione.

Nelle caldaie a condensazione i fumi sono espulsi in atmosfera a temperature di 40 ¸ 50 °C, valori molto inferiori rispetto a quelli di un generatore tradizionale, solitamente tra i 120 ¸ 160 °C.

Tanto più si riesce a fare funzionare un generatore in condensazione, tanto più calore viene restituito al vettore termico dell’impianto. Ne consegue un miglioramento del rendimento e una riduzione dei consumi di combustibile, a vantaggio della gestione d’impianto.

Grazie alle loro peculiarità, i generatori a condensazione hanno un rendimento superiore rispetto ai generatori tradizionali. Normalmente il valore del rendimento di un generatore si calcola facendo riferimento al potere calorifico inferiore. Questo standard permette di confrontare tra loro diversi tipi di generatori. Consideriamo il gas naturale; il potere calorifico rappresenta la quantità di calore prodotta dalla combustione completa a pressione costante di 1 m3 di gas, quando i prodotti della combustione vengono riportati alla temperatura iniziale. In particolare si distinguono due tipi di potere calorifico. Il superiore, Hs, comprende il calore di vaporizzazione del vapor d’acqua contenuto nei fumi. L’inferiore, Hi, si definisce come appena detto, ma con l’esclusione del calore di vaporizzazione del vapor d’acqua che, formatosi durante la combustione, è solitamente evacuato con i fumi attraverso il camino. La distinzione tra i due poteri calorifici è molto importante: l’inferiore rappresenta la massima quantità di calore ottenibile dal metro cubo di gas bruciato con sistemi tradizionali; in questo caso, il vapor d’acqua è evacuato attraverso il camino senza essere condensato e quindi disperso, assieme al calore in esso contenuto. Il superiore comprende anche questa parte di calore, che può essere recuperato del tutto o in parte con la tecnologia della condensazione.



 
Per semplificare, possiamo affermare che in parte, la quantità di calore recuperabile con la condensazione è funzione della differenza che esiste tra i valori Hs e Hi di un combustibile. Per cui, tanto più grande sarà la differenza tra i poteri calorifici, tanto maggiore sarà la quantità di calore recuperabile. Ad esempio, per il gas metano, il valore teorico recuperabile del calore latente di vaporizzazione è pari all’11%.

Premesso questo, possiamo capire perché il rendimento di una caldaia a condensazione è maggiore del 100%. Se consideriamo che un generatore tradizionale mediamente ha un rendimento del 90%, possiamo affermare che per un generatore a condensazione, fatto 100 il 90%, il valore del rendimento sarà pari a circa il 105¸106%. Questo, perché viene sommatA al rendimento tradizionale una parte di quell’11% recuperabile dal calore latente di vaporizzazione; all’incirca il 5¸6% ottenuto con la condensazione.

Un generatore a condensazione, in genere, è un concentrato di alta tecnologia; oltre allo scambiatore costruito con materiali speciali in grado di resistere all’aggressione chimica delle condense, con sezione ridotta delle tubazioni rispetto ai tradizionali e superfici di scambio più estese per recuperare la maggiore quantità di calore, esistono anche altri accorgimenti tecnologici che concorrono a migliorare la sua efficacia.

Per esempio, tra i più utili troviamo il controllo elettronico della combustione abbinato a un bruciatore tecnologicamente avanzato, costruito con particolari materiali, premiscelato e modulabile; la scelta delle geometrie costruttive della camera di combustione. Questi dispositivi ottimizzano la combustione e consentono anche di abbattere il livello degli inquinanti (NOx) emessi in atmosfera.

Inoltre, il ventilatore consente l’espulsione forzata dei prodotti della combustione aventi basse temperature.

La sonda termometrica esterna, i cronotermostati, i termostati ambiente, sono dispositivi di regolazione che permettono al generatore di adeguare le temperature ambiente in funzione della temperatura esterna migliorando così il rendimento dell’impianto.

Come abbiamo visto, nella tecnica della condensazione viene recuperato il calore latente di vaporizzazione facendo condensare i fumi. Questo si ottiene abbassando la temperatura dei fumi di combustione, sotto il valore della temperatura di rugiada del combustibile utilizzato. Più le temperature di lavoro di un impianto sono basse, rispetto alla temperatura di rugiada del combustibile, più è possibile condensare i fumi e recuperare calore latente di vaporizzazione. La temperatura dei fumi però, non può scendere sotto il valore di temperatura del fluido termovettore di ritorno in caldaia. In queste condizioni i fumi non potrebbero cedere calore al fluido stesso. È per questo motivo che il maggiore vantaggio in termini di risparmio è riscontrabile sugli impianti a pannelli radianti, dove le temperature di lavoro dell’impianto sono basse, mediamente comprese tra i 40/30°C. Se prendiamo, ad esempio, il gas metano e assumiamo il valore convenzionale di 57°C adottato per la tecnica della condensazione, vediamo come le condizioni di funzionamento di un impianto a pannelli radianti sono tra le più favorevoli per questa tecnica.

È opportuno precisare che la temperatura di rugiada di un qualsiasi combustibile è variabile ed è correlata alla percentuale di CO2 prodotta nella combustione. Più è alto il valore della CO2 prodotta, più sarà alto il valore della temperatura di rugiada. Una temperatura di rugiada alta permette di sfruttare meglio la condensazione dei fumi. Conseguentemente, più è alto il valore di CO2, più sarà basso il valore di eccesso d’aria. In genere questa condizione è più difficilmente raggiungibile utilizzando bruciatori atmosferici; ecco perché le caldaie a condensazione sono equipaggiate nella maggior parte dei casi con bruciatori a premiscelazione totale e modulabili, che permettono un controllo costante dell’eccesso d’aria.

In condizioni di combustione stechiometrica, il valore di temperatura di rugiada per il gas metano è di 59 °C con CO2=10,5%; e=11%. Come sappiamo, perché un processo di combustione avvenga correttamente, necessita di un valore e di eccesso d’aria, maggiore rispetto al valore stechiometrico. Per le caldaie a condensazione si assume un eccesso d’aria pari a circa il 25%. Questo valore è correlabile a una temperatura di rugiada di circa 57°C, il valore convenzionalmente condiviso per la tecnica della condensazione.



 
Per quanto riguarda un altro tra i combustibili più diffusi, il GPL, è difficile definire con esattezza il valore della temperatura di rugiada poiché questo è una miscela di diversi gas. Indicativamente si può considerare una temperatura di rugiada di 49 °C in combustione stechiometrica.

Vediamo ora alcuni esempi di impianti con differenti temperature di progetto per meglio comprendere dove la tecnologia a condensazione può dare i migliori risultati. Negli esempi avremo sempre un generatore a condensazione funzionante a gas metano e collegato a una sonda termometrica esterna. In funzione della variazione della temperatura esterna, la caldaia adeguerà la temperatura di mandata del fluido termovettore all’impianto. È necessario precisare che i valori delle temperature riportati negli esempi, provengono da letteratura; devono pertanto considerarsi indicativi, in quanto soggetti a variazioni dipendenti ad esempio dalle caratteristiche dell’impianto o dalla miscela dei gas impiegati.

  • Consideriamo un impianto a pannelli radianti. Le temperature di progetto per l’impianto, mandata e ritorno, sono pari a 40/30°C. Al variare della temperatura esterna, ad esempio per una temperatura pari a -5°C vediamo dal grafico che il generatore ha una temperatura di mandata di circa 34,5 °C; la temperatura di ritorno sarà di circa 27°C. Questa temperatura è inferiore a quella di condensazione del gas metano. I fumi raffreddandosi non potranno scendere sotto la temperatura di mandata, saranno più caldi di 27°C, ma più freddi di 57°C, per cui condenseranno cedendo il proprio calore latente di condensazione all’acqua di mandata dell’impianto.
  • Nel caso invece di un impianto ad alte temperature con termosifoni, la temperatura di progetto sarà più elevata. Nei moderni impianti le temperature di progetto sono orientativamente pari a 75/60°C. In questo caso il generatore, in condizioni ottimali, riuscirà a lavorare in condensazione all’incirca per il 90% del suo funzionamento, fintanto che la temperatura esterna sarà nell’ordine dei -12,5°C. Per temperature esterne più basse di -12,5°C, la temperatura di ritorno in caldaia avrà valori superiori alla temperatura di rugiada del gas; il generatore non lavorerà in condensazione.
  • Esiste un’altra tipologia di impianto, è l’impianto misto a temperatura differenziata. In questo, alcune zone dell’edificio sono riscaldate a una temperatura maggiore di altre; nelle prime vengono installati termosifoni, nelle seconde pannelli radianti. Questa scelta condiziona il funzionamento della caldaia in termini di temperatura del fluido termovettore, obbligando così il progettista a prevedere superfici di scambio dei radiatori più estese al fine di abbattere la temperatura di ritorno in caldaia a vantaggio della condensazione.
Concludendo, è possibile affermare come indicato anche in letteratura, che il risparmio energetico teoricamente ottenibile tra una caldaia a condensazione e una tradizionale è nell’ordine del 25¸30% in impianti a bassa temperatura (pannelli radianti a pavimento o radiatori di ampia superficie), del 10¸15% per impianti tradizionali (a termosifoni) e del 14¸18% per impianti misti.

I dettagli della UNI 11071

Vediamo ora l’aspetto normativo per i generatori a condensazione. Poiché siamo ancora in attesa della norma per impianti con potenzialità maggiore di 35 kW, ci limiteremo alle considerazioni sulla normativa vigente, riferendoci pertanto alla recente UNI 11071- Impianti a gas per uso domestico asserviti ad apparecchi a condensazione e affini. La norma si occupa dei criteri per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione di impianti domestici e similari che utilizzano gas combustibili, asserviti ad apparecchi a condensazione di portata termica nominale non maggiore di 35 kW. Per la progettazione dell’impianto interno e la ventilazione dei locali, la norma rimanda alle relative UNI 7129 e UNI 7131.

In particolare, il testo dedica molto spazio alla realizzazione del sistema di scarico delle condense, così come ai sistemi per l’evacuazione dei prodotti della combustione. Questi aspetti, trattati in dettaglio e in particolare per i sistemi di scarico dei prodotti della combustione anche con ampi riferimenti normativi, consentono all’UNI 11071 di assumere l’importanza che le compete divenendo così il testo fondamentale per l’installazione di caldaie a condensazione con potenza non maggiore di 35 kW.




  • Lo scarico condense
Come noto, gli apparecchi a condensazione durante il loro funzionamento producono condensa. Nell’appendice B.2 della norma vengono indicati i quantitativi massimi dei condensati prodotti da generatori di differente potenza in combustione stechiometrica. La norma si occupa anche di apparecchi definiti affini a quelli a condensazione; questi producono condense nel condotto di evacuazione fumi solo in determinate condizioni di funzionamento dichiarate dal costruttore.

Negli apparecchi a condensazione, la produzione di condensa avviene sia nel generatore, sia nel sistema di scarico fumi, funzionante a umido e asservito all’apparecchio.

Solitamente, il costruttore progetta un sistema di raccolta e smaltimento delle condense per il generatore. Questo stesso dispositivo se dichiarato dal costruttore, può raccogliere anche le acque meteoriche e le condense provenienti dal sistema di scarico dei fumi. È il caso del collegamento del generatore al condotto fumario con curva a 90°.Nel caso in cui il collegamento al sistema scarico fumi avvenga con un raccordo a T, il sistema stesso dovrà avere un sistema di raccolta condense indipendente da quello del generatore.

Il sistema di scarico delle condense, viene progettato dal costruttore sulle caratteristiche dell’apparecchio e su diversi parametri che influenzano la produzione dei condensati. Infatti, la potenzialità dell’apparecchio e le condizioni di funzionamento dell’impianto come: temperature di mandata e ritorno, ore di funzionamento, rendimento dell’apparecchio, eccesso d’aria dei prodotti della combustione producono diverse quantità di condensa. Inoltre, il progettista deve considerare anche la presenza del ventilatore per l’evacuazione dei fumi. Al variare della sua spinta di espulsione o nel caso di ostruzione del camino, questo potrà causare delle variazioni di pressione sul battente del sifone dello scarico condense, con il rischio di svuotamento e ingresso dei fumi di scarico in fogna. Non è un caso che nella norma si richieda l’installazione di due disgiunzioni funzionali sull’intero sistema di scarico delle condense.

La prima è rappresentata dal sifone dell’apparecchio (sifone di caldaia), la seconda in funzione delle diverse condizioni impiantistiche, può essere: il sifone firenze o la fossa Imhoff, solitamente già presenti sulle reti fognarie; in alternativa tra le soluzioni più diffuse, il collegamento del sistema di scarico condense dell’apparecchio al sifone di scarico del lavello, a un bicchierino raccogli condense o a uno sfiato atmosferico esterno.

Questi accorgimenti permettono di evitare due effetti collegati alle variazioni di pressione del sistema fognario. Il primo, causato da una depressione, determina l’effetto siringa che svuota il sifone dell’apparecchio consentendo l’ingresso dei fumi in fogna. Il secondo, per effetto di una pressurizzazione del sistema fognario, sempre in seguito allo svuotamento del sifone, causerebbe l’ingresso dei reflui in caldaia.

Pertanto, mentre il produttore dell’apparecchio dovrà progettare un adeguato sistema di scarico condense, l’installatore dovrà porre attenzione nella realizzazione del sistema realizzato in opera, cioè quello che va dal sistema di raccolta dell’apparecchio e/o condotto scarico fumi fino al collegamento con la rete fognaria.

Nella norma, sempre all’appendice B, salve diverse indicazioni del costruttore, si raccomanda di adottare, nel caso di un singolo apparecchio, una sezione dei condotti dell’impianto, non minore della sezione del tubo di scarico condense dell’apparecchio stesso. Il sistema dovrà garantire: la tenuta ai condensati e ai prodotti della combustione, non facendoli fuoriuscire in ambiente o in fogna; evitare ristagni, congelamenti e avere disgiunzioni ispezionabili. All’installatore è richiesta una verifica della funzionalità del sistema installato e collegato alla rete fognaria. Questa verifica verrà effettuata contemporaneamente alla messa in servizio degli apparecchi d’utilizzazione, come indicato nella UNI 7129, e consisterà nella verifica del corretto collegamento dell’apparecchio al sistema di scarico e alla funzionalità di quest’ultimo. Quando non esistono indicazioni del costruttore, la prova di funzionalità del sistema consiste nel verificare la capacità di scarico in cinque minuti, di un quantitativo minimo di condensati al variare della potenza del generatore, come riportato nel prospetto 1 della norma al punto 5.4. Sempre allo stesso punto, vengono anche date le indicazioni per le operazioni di verifica e manutenzione del sistema di scarico condense.

I condensati prodotti dalla combustione, vengono prevalentemente scaricati in fogna. La norma ricorda il rispetto della legge vigente in materia di scarichi, anche quella locale.

Senza addentrarci nel merito dell’aspetto legislativo, il testo dell’UNI 11071 riporta in appendice B le condizioni che permettono a installatore e progettista, di scegliere le modalità di scarico dei condensati in fogna, legandolo fondamentalmente al loro grado di acidità e alla sua neutralizzazione mediante la miscelazione con i reflui domestici o con l’introduzione di un neutralizzatore sull’impianto. La tabella in distingue le modalità d’installazione in locale ad uso abitativo e uso ufficio.


  • I materiali
I condensati prodotti da un apparecchio a condensazione o affine hanno un forte grado di acidità, mediamente il valore di PH per impianti a gas è compreso tra 3,5 e 4,5. Questo obbliga progettisti e installatori a scegliere materiali in grado di resistere alla corrosione dei condensati.

I più idonei per gli impianti di raccolta e scarico condense sono i materiali plastici quali PVC, HPE e ABS. Questi sono in grado di resistere all’aggressione delle condense per tutta la vita dell’impianto.

Materiali come il cemento e prodotti similari, invece, sono più aggredibili dalle condense acide, ma date le caratteristiche costruttive - ad esempio i notevoli spessori - questi componenti d’impianto, riescono a garantire una vita media tra i 50÷120 anni. La loro durabilità è favorita dalla riduzione dell’acidità dei condensati dovuta alla miscelazione con i reflui domestici.



 
  • I sistemi fumari
Per quanto riguarda i sistemi fumari, i contenuti della norma sono molto ricchi di dettagli in merito, grazie anche alle recenti novità normative.

I sistemi fumari asserviti agli apparecchi a condensazione e affini sono sistemi ad umido. Pertanto devono possedere caratteristiche idonee, dichiarate dal costruttore del sistema stesso, in alternativa garantite dal costruttore dell’apparecchio che fornisce anche la fumisteria omologata.

Nella norma, vengono riportati al punto 7.2 i requisiti generali che devono possedere i sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione. L’UNI EN 1443 Camini – Caratteristiche generali, definisce le prestazioni e i valori limite richiesti a camini e canne fumarie.

I condotti fumari possono operare in pressione o in depressione. Nella maggior parte dei casi, i condotti fumari delle caldaie a condensazione funzionano in pressione e ad umido. Nella norma, all’appendice C, viene riportata una tabella dove sono definite le caratteristiche dei sistemi fumari in funzione alla collocazione, pressione di esercizio e valore della perdita ammessa. Le condizioni più restrittive si riferiscono ai valori massimi di perdita ammessa per i sistemi posti parzialmente o integralmente entro vani tecnici dell’edificio.

I condotti fumari devono resistere all’aggressione delle condense; la norma richiede che il materiale dei componenti del sistema fumario sia di classe W1 secondo la designazione dell’UNI EN 1443. La sigla W indica l’attitudine del camino al funzionamento ad umido. Il numero 1, identifica la classe di resistenza alla corrosione per i condensati dei combustibili gassosi. Il prodotto camino, per essere commercializzato, deve essere marcato CE; le modalità di marcatura devono seguire le disposizioni delle norme di prodotto dei singoli componenti. Queste norme impongono specifiche prove e riportano le relative modalità di marcatura. Se consideriamo ad esempio i camini metallici, questi seguiranno le disposizioni della EN 1856 Camini - Requisiti per camini metallici.

La norma si divide in due parti, la prima per il sistema camino, la seconda per i condotti fumari e i tubi di collegamento. La EN 1856-1 definisce con V1,V2,V3 e Vm il superamento di differenti test di corrosione. Per avere una comparazione tra i due metodi di designazione per la resistenza alla corrosione definiti nelle due norme, si può vedere la tabella in. Nelle celle colorate in giallo, si evidenziano le classi di corrispondenze tra le due designazioni per i componenti del sistema fumi utilizzabili con caldaie a condensazione.

L’UNI EN 1443 richiede la classe di temperatura del sistema fumario. Nel caso delle caldaie a condensazione i valori delle temperature dei fumi di combustione sono sempre molto contenuti, pertanto la classe di resistenza alla temperatura sarà prevalentemente la T80. Il camino avrà le caratteristiche per resistere a una temperatura di 80°C. Un’altra caratteristica richiesta ai camini, associata alle temperature, è la resistenza al fuoco di fuliggine. Nel caso degli apparecchi a gas, la designazione sarà lo 0 poiché non esiste produzione di fuliggine. Il camino metallico dovrà possedere una targa identificativa, prevista dalla EN 1856-1, contenente tutte le caratteristiche richieste dalla UNI EN 1443; in parte questa targa deve essere compilata dall’installatore che ha scelto il camino.

I sistemi di scarico fumi funzionanti ad umido, corrono il rischio del congelamento delle condense, la norma raccomanda di evitare la formazione di ghiaccio durante il funzionamento. Pertanto richiede la verifica della temperatura della parete interna dei condotti d’evacuazione dei fumi. Questa deve essere in ogni punto del sistema, lungo tutta la sua lunghezza non minore di 0°C. Ciò significa che, ai sensi dell’UNI 10641, la verifica della temperatura verrà fatta confrontando la temperatura dei fumi con la temperatura di congelamento della condensa e non con la temperatura di rugiada.

Nella norma vengono date indicazioni per le caratteristiche dei canali da fumo e dei condotti di evacuazione dei prodotti della combustione. Il canale da fumo non è parte integrante dell’apparecchio, mentre il condotto di evacuazione è fornito dal costruttore dell’apparecchio come parte integrante. I punti più importanti da rispettare, per questi componenti del sistema fumario, sono la capacita di resistere nel tempo alle sollecitazioni meccaniche, al calore e all’aggressione dei condensati. I materiali utilizzati per garantire la tenuta devono resistere a fumi e condensati. Devono essere visibili e ispezionabili. Inoltre, solo per apparecchi di tipo B a tiraggio forzato e C, se il costruttore lo prevede, è possibile installare il condotto/canale da fumo, con pendenza in direzione camino/canna fumaria/condotto per intubamento posto a valle, purché sia dotato di collegamento all’impianto scarico condense. Per le condizioni d’installazione e dimensionamento del canale da fumo, la norma rimanda all’UNI 7129. Se non esistono condizioni d’installazione prescritte dal produttore, la norma definisce la distanza minima da materiali combustibili.



 
Al punto 7.4 dove vengono indicate le caratteristiche dei camini in merito alla sezione interna con riferimento all’UNI 10640, è vietato installare mezzi ausiliari di aspirazione. Per i camini operanti in pressione positiva vengono ripresi i concetti dell’UNI 7129 in termini di modalità di installazione. I cambi di direzione sono trattati in funzione della pressione di funzionamento dei camini. Richiede la presenza di camera di base ed aperture d’ispezione. La camera di base è d’obbligo quando il camino ha scarico verticale e non possiede il comignolo o se richiesta dal costruttore dell’apparecchio.

Per il comignolo, oltre ai concetti dell’UNI 7129 per installazione e al rispetto delle quote di sbocco, la norma prescrive che le modalità costruttive consentano di evitare il congelamento delle condense e la fuoriuscita all’esterno del sistema.

In merito alle canne fumarie, collettive e ramificate, la norma precisa che devono essere dotate di sistemi di raccolta condensa, in particolare le CCR devono avere il dispositivo di raccolta anche sui secondari; inoltre, mette in evidenza la necessità del progetto e la certificazione delle stesse da parte delle ditte costruttrici o di tecnici qualificati.

Molto più spazio viene dedicato ai sistemi intubati, sia per la facilità d’installazione, sia per le soluzioni impiantistiche offerte da questa tecnica. L’intubamento di camini/canne fumarie/cavedi può essere realizzato con componenti in materiale plastico o metallico. La norma richiede la stesura di un progetto per la realizzazione di sistemi multipli o collettivi; richiede invece una relazione tecnica per l’installazione di singolo apparecchio con portata termica inferiore a 35 kW e posto al di fuori di sistemi multipli o collettivi. Nel testo sono trattati sia i sistemi intubati funzionanti in pressione negativa, sia quelli in positiva. Sostanzialmente vengono ripresi i concetti contenuti nell’UNI 10845. Il sistema intubato deve essere ispezionabile, protetto dalla penetrazione degli agenti atmosferici; i suoi componenti devono resistere a sollecitazione termiche, meccaniche e chimiche nel tempo, consentire le dilatazioni, evitare il ristagno di condense.

In particolare, al punto 7.6.1, quando si prevede la realizzazione di un’intercapedine per l’adduzione dell’aria comburente tra il condotto d’evacuazione dei fumi d il camino/canna fumaria/cavedio, la norma prescrive che deve essere aperta alla sommità, ispezionabile e adeguatamente dimensionata. Quando non è previsto il progetto, la sua sezione deve essere almeno pari al 150% della sezione interna del condotto d’evacuazione fumi. Il progetto può definire dimensioni differenti.

Vengono date prescrizioni aggiuntive per i condotti funzionanti in pressione positiva.

Quando l’intercapedine non viene usata per addurre aria comburente, la norma richiede un’apertura aggiuntiva alla base, con sezione netta non minore di quella della sezione di ventilazione stessa.

Qualora l’intercapedine venga usata per addurre aria comburente, non è richiesta l’apertura alla base del condotto.

Per i sistemi in depressione, la norma consente al massimo due cambi di direzione e con una angolazione inferiore uguale ai 30°.

Per i sistemi intubati posti all’esterno degli edifici non necessita l’intercapedine di ventilazione.

I componenti di un sistema intubato devono essere garantiti dal costruttore; in particolare, deve essere garantito il mantenimento nel tempo delle caratteristiche di tenuta, resistenza meccanica, termica e l’azione dei prodotti della combustione e loro condense.

Per chiudere l’argomento sui sistemi intubati, la norma riporta alcune indicazioni riguardo ai requisiti dimensionali richiesti per condotti in pressione positiva e prospetta alcuni esempi di intubamento in condotti con sezione circolare, quadrata e per sistemi multipli. Per questi ultimi sono richiesti requisiti specifici. Nella norma è posta l’attenzione sulle modalità di scarico con terminali diretti a tetto o in facciata.

La sostituzione del generatore

Vediamo ora vantaggi e svantaggi tra impianto nuovo e impianto esistente dove si vuole sostituire il generatore con uno a condensazione.

Per gli impianti realizzati nelle nuove edificazioni, già progettati per installare generatori a condensazione, si otterranno risultati ottimali. Questi impianti, avranno dei costi supplementari rispetto ai tradizionali, ma verranno ammortizzati durante l’utilizzo e si tradurranno in risparmio nella gestione d’impianto.

Negli impianti esistenti, per installare un generatore a condensazione, è necessario fare alcune valutazioni preventive per valutare la fattibilità dell’operazione; inoltre, devono essere adottati alcuni accorgimenti per garantire il migliore rendimento dell’impianto e assicurare il risparmio all’utilizzatore.

Per adeguare l’impianto, il professionista dovrà verificare, la compatibilità del camino a ricevere i condensati dei prodotti della combustione. Spesso i camini/canne fumarie esistenti non sono compatibili per il funzionamento ad umido. Prevedere un intubamento del sistema, nella maggior parte dei casi, può essere la soluzione più sicura e meno dispendiosa per l’adeguamento dello stesso.



 
Quando la sostituzione avviene in unità abitativa indipendente, ad esempio una villetta, non vi saranno particolari difficoltà nell’intubamento dello scarico dei fumi; diversa sarà la situazione quando si deve sostituire il generatore nell’appartamento di un edificio multipiano. Le soluzioni esistono, anche se potrebbero richiedere un maggiore impegno tecnico ed economico. È importante ricordare che spesso negli edifici multipiano con impianti datati, sono installate caldaie a camera aperta collegate a canne collettive ramificate. Il tecnico dovrà valutare attentamente quale soluzione adottare. Le possibilità potrebbero essere ad esempio, la realizzazione di una nuova canna fumaria esterna all’edificio, oppure lo scarico a parete quando le condizioni impiantistiche, i regolamenti vigenti e le regole condominiali lo consentano.

In un impianto esistente, si dovrà predisporre il sistema di scarico delle condense e verificare la compatibilità dei materiali degli scarichi domestici per ricevere i condensati provenienti dal generatore. Se il materiale con cui sono stati realizzati non risultasse idoneo, si potrà sopperire installando un neutralizzatore di condense prima dell’ingresso nel sistema di scarico domestico dei reflui.

Installato lo scarico condense, bisogna realizzare la seconda disgiunzione funzionale. Nella norma sono riportate diverse soluzioni impiantistiche, che facilitano l’installazione all’interno delle unità abitative.

Una nota di attenzione sarà rivolta alla qualità dei condotti fognari che, come abbiamo visto, in genere sono comunque adeguati a ricevere i condensati.

Completando la valutazione sull’impianto esistente, il tecnico dovrà pensare a un controllo della temperatura ambiente più evoluto del tradizionale termostato ambiente on/off. Si dovranno installare una sonda esterna e un cronotermostato ambiente, programmabile su due livelli di temperatura e sulle diverse esigenze giornaliere/settimanali. Questi dispositivi consentono di ottimizzare la resa dell’impianto.

In ultima analisi, si renderà necessaria una verifica della pulizia dell’impianto esistente e il suo condizionamento. Questa è un’esigenza specifica dei generatori a condensazione; infatti, viene richiesta anche per impianti nuovi.

La pulizia dell’impianto da incrostazioni, depositi calcarei o fanghi che si possono formare in anni di funzionamento, è indispensabile per mantenere sempre invariate le prestazioni del generatore.

La tecnica fornisce i metodi e i materiali adeguati per provvedere alla pulizia degli impianti nuovi e in esercizio, senza arrecare danni alla loro struttura.

Come abbiamo visto, installare un generatore a condensazione in un impianto esistente, implica di affrontare dei costi per il suo adeguamento. Ma questo non deve spaventare; infatti, con una corretta analisi per le operazioni di adeguamento, piccoli accorgimenti e una corretta taratura, l’utilizzatore avrà comunque dei benefici molto prossimi a quello di un impianto nato per la condensazione e sicuramente maggiori rispetto a un impianto tradizionale.

Normativa e Tecnica

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Gli acciai austenitici

ACCIAI AUSTENITICI

Gli acciai austenitici sono una particolare famiglia tra le leghe ferrose inossidabili. Essi sono costituiti essenzialmente da ferro con aggiunta di Cromo (Cr) e Nichel (Ni). Rispetto agli altri acciai inossidabili, oltre a godere della capacità di resistere alla corrosione, essi hanno la caratteristica di essere amagnetici; sostanzialmente non interferiscono con i campi elettromagnetici artificiali, non determinando quindi perturbazioni magnetiche.
Gli acciai inox austenitici sono preferibili in bioedilizia e, tra l'altro, presentano diverse qualità interessanti: paragonandoli agli altri acciai inossidabili hanno una conducibilità termica inferiore, un coefficiente di dilatazione termica lineare particolarmente stabile al variare della temperatura, un buon comportamento di resistenza al fuoco (anche se rimane comunque il punto di debolezza di ogni acciaio), una buona resistenza alla corrosione ed un’ottima durabilità.
Un aspetto interessante ai fini bioedili è la sua igienicità e facilità per la pulizia; è infatti neutro nei confronti del cibo, anche nel caso in cui sia messo a contatto con sostanze aggressive ed acide. La superficie dell’acciaio austenitico si autoprotegge grazie a un sottile strato trasparente di atomi, che si forma sotto l’azione dell’ossigeno presente nell’aria.
Un aspetto poco noto è la possibilità di colorarlo e rifinirlo in modo opaco, oppure lucido a specchio.
Dal punto di vista della lavorazione ha eccellenti doti di formabilità e di saldabilità, consentendo di creare forme complesse e giunzioni invisibili.
Un’ultima osservazione riguarda l’aspetto ecologico del materiale: gli acciai austenitici (e gli acciai inox in generale) sono interamente ed indefinitamente riciclabili senza perdere le loro peculiari caratteristiche e proprietà intrinseche. La sua produzione per circa il 70% avviene proprio ricavando il ferro dai rottami, anche se non bisogna dimenticare che occorre produrre calore per la sua fusione in lega.
Se si ricerca questo tipo speciale di acciaio occorre fare riferimento alla norma EN 10088-2-3.
Per altre informazioni si veda il sito-web principale dello studio professionale al seguente link: www.bio-ecological.com

venerdì 1 luglio 2011

LE ONDE CEREBRALI

Nel corso della nostra vita quotidiana tutti noi sperimentiamo diversi . Per esempio, nell'arco di una giornata, tra la luce del mattino e il buio della notte, ci muoviamo da uno stato ordinario di veglia ai diversi stadi del sonno.
Ma anche gli stati di coscienza fanno parte della nostra comune esperienza: quando ci sentiamo particolarmente , insolitamente , eccezionalmente , profondamente .
 Ordinari, o straordinari che siano, tutti gli stadi della nostra coscienza sono dovuti all'incessante attivita' elettrochimica del cervello, che si manifesta attraverso : le onde cerebrali, appunto.
La frequenza di tali onde, calcolata in 'cicli al secondo', o Hertz (Hz), varia a seconda del tipo di attivita' in cui il cervello e' impegnato e puo' essere misurata con apparecchi elettronici. Gli scienziati suddividono comunemente le onde in , che corrispondono a quattro fasce di frequenza e che riflettono le diverse .

Onde beta

Hanno una frequenza che varia da 13 a 30 Hz e sono associate alle normali attivita' di veglia, quando siamo concentrati sugli stimoli esterni. Le onde beta sono infatti alla base delle nostre fondamentali attivita' di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e valutazione degli stimoli che provengono dal mondo che ci circonda. Per esempio, leggendo queste righe il vostro cervello sta producendo onde beta. Esse, poi, ci permettono la reazione più veloce e l'esecuzione rapida di azioni. Nei momenti di stress o di ansia le beta ci danno la possibilita' di tenere sotto controllo la situazione e dare veloce soluzione ai problemi.

Onde theta

La loro frequenza e' tra i 3 ed i 7 Hz e sono proprie della mente impegnata in attivita' di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa. Tendono ad essere prodotte durante la meditazione profonda. Il sogno ad occhi aperti, la fase REM del sonno (cioe', quando si sogna). Nelle attivita' di veglia le onde theta sono il segno di una conoscenza intuitiva e di una capacita' immaginativa radicata nel profondo. Genericamente vengono associate alla creativita' e alle attitudini artistiche.

Onde alfa

Hanno una frequenza che varia da 7 a 13 Hz e sono associate a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata. La mente, calma e ricettiva, è concentrata sulla soluzione di problemi esterni, o sul raggiungimento di uno stato meditativo leggero. Le onde alfa dominano nei momenti introspettivi, o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso. Sono tipiche, per esempio, dell'attività cerebrale di chi è impegnato in una seduta di meditazione, yoga, taiji.

Onde delta

Hanno una frequenza tra 0,1 e 3 Hz e sono associate al piu' profondo rilassamento psicofisico. Le onde cerebrali a minore frequenza sono quelle proprie della mente inconscia, del sonno senza sogni, dell'abbandono totale. In questo senso vengono prodotte durante i processi inconsci di autogenerazione e di autoguarigione.

Il fenomeno della risonanza

Nel 1665 il fisico e matematico olandese Christiian Huygens, tra i primi a postulare la teoria ondulatoria della luce, osservo' che, disponendo a fianco e sulla stessa parete due pendoli, questi tendevano a sintonizzare il proprio movimento oscillatorio, quasi . Dai suoi studi deriva quel fenomeno che oggi chiamiamo 'risonanza'. Nel caso dei due pendoli, si dice che uno fa risuonare l'altro alla propria frequenza. Allo stesso modo e per lo stesso principio, se si percuote un diapason, che produce onde alla frequenza fissa di 440 Hz, e lo si pone vicino a un secondo diapason 'silenzioso', dopo un breve intervallo quest'ultimo comincia anch'esso a vibrare. La risonanza puo' essere utilizzata anche nel caso delle onde cerebrali. Studi che si sono serviti dell'elettroencefalogramma hanno mostrato un' evidente correlazione tra lo stimolo che proviene dall'esterno e le onde cerebrali del soggetto in esame. Inizialmente, le ricerche in questo campo utilizzavano soprattutto la luce; poi, si e' passati ai suoni ed alle stimolazioni elettromagnetiche. Cio' che si e' osservato e' che se il cervello e' sottoposto a impulsi (visivi, sonori o elettrici) di una certa frequenza, la sua naturale tendenza e' quella di sintonizzarsi. Il fenomeno e' detto 'risposta in frequenza'. Per esempio, se l'attivita' cerebrale di un soggetto e' nella banda delle onde beta (quindi, nello stato di veglia) e il soggetto viene sottoposto per un certo periodo a uno stimolo di 10 Hz (onde alfa), il suo cervello tende a modificare la sua attivita' in direzione dello stimolo ricevuto.
Il soggetto passa dunque ad uno stato di rilassamento proprio delle onde alfa.

I due emisferi cerebrali

Il cervello umano e' suddiviso in due emisferi: 


Destro:
- sintetico (comprende l'insieme delle parti), concreto, spaziale  (coglie le relazioni nello spazio), intuitivo (usa sensazioni e  immagini), analogico (usa le metafore), irrazionale, olistico  (percepisce le strutture di assieme), atemporale e non-verbale.  E' la sede delle attivita' creative, della fantasia.

E sinistro:
- E' analitico (comprende i dettagli), astratto (giunge all'interno, partendo dal dettaglio), lineare (lavora in ordine sequenziale),  Logico, numerico, razionale, simbolico, temporale, verbale. E' la sede di - di tutte quelle attivita' che coinvolgono il linguaggio, la scrittura, il calcolo.

I due emisferi sono uniti da una lamina orizzontale di fibre nervose, il cosiddetto . Ogni emisfero ha competenze proprie: l'occhio sinistro, l'orecchio sinistro e tutta la parte sinistra del corpo sono connesse all'emisfero destro; l'occhio destro, l'orecchio destro e tutta la parte destra del corpo sono connesse all'emisfero sinistro.I due emisferi, poi, funzionano in modo diverso; elaborano, cioe', tutti i processi informativi, secondo modalita' distinte. Per come si e' finora strutturata, la nostra società da' una maggiore rilevanza alle modalita' di pensiero dell'emisfero sinistro, tanto che fino a poco tempo fa i neurologi definivano l'emisfero destro. Ma, una visione piu' bilanciata delle due componenti, un maggiore equilibrio tra le funzioni, una armonia tra razionalita' e fantasia e' ciò che, oggi, forse, l'umanita' necessita con piu' urgenza. Uno strumento semplice ed efficace per riequilibrare il potere dei due emisferi cerebrali e' il suono Come abbiamo visto, ogni attivita' cerebrale emette onde particolari, che possono entrare in risonanza con le onde sonore esterne. In questo modo il cervello viene 'veicolato' attraverso il suono, stimolato a sintonizzarsi su una frequenza (e quindi sull'attivita' cerebrale che le corrisponde), portato a funzionare come un insieme.

Consigli per l'ascolto

E' obbligatorio usare le cuffie stereo per l'ascolto del brano, infatti l'induzione di onde alfa, come spiegato sopra, funziona con la differenziazione netta delle diverse frequenze ascoltate da un orecchio separatamente dall'altro.
Se si ascolta il brano con le casse del computer l'orecchio destro percepira' entrambi i suoni, e cosi' il sinistro, quindi non avremo piu' una differenziazione netta delle frequenze e l'effetto sara' nullo.
Tenere un volume medio-alto, in modo che le onde vibratorie si possano sentire chiaramente ma che allo stesso tempo non diano oppressione ai timpani o senso di fastidio.
E' importante che dalla scheda sonora vengano tolti tutti gli effetti di ambiente, spaziali, 3d e cose del genere, in quanto simulano, alterando il suono originale, delle ambientazioni particolari, che possono compromettere l'effetto delle onde alfa.
E' da evitare assolutamente l'ascolto durante attività che richiedono molta attenzione; per esempio, mentre si è alla guida dell'automobile o si e' al controllo di sistemi di sicurezze e cose del genere.

I brani:

Le onde cerebrali hanno una frequenza che l'orecchio umano non coglie. Ma, l'avvento dell'elettronica e dell'informatica applicata al settore musicale ha dato la possibilità di utilizzare tali frequenze, veicolandole attraverso onde sonore.
Nei brani viene utilizzata una particolare tecnica, chiamata ritmo biauricolare, che opera in questo modo: se l'orecchio sinistro viene stimolato con un suono portante alla frequenza, poniamo, di 500 Hz (Hertz) e l'orecchio destro con uno a 510 Hz, la differenza di 10 Hz viene percepita dal cervello (e solo dal cervello, perché è una frequenza che sta la di fuori dello spettro sonoro).
Il cervello e' così stimolato ad entrare in risonanza con il 'ritmo biauricolare' di 10 Hz (onde alfa) e, di conseguenza, con l'attività corrispondente: rilassamento, calma, tranquillità.
Le onde alfa accentuano la concentrazione e favoriscono la meditazione.