martedì 28 giugno 2011

parquet prefiniti

Con questo termine si indica un parquet formato da elementi maschiati con finitura eseguita in laboratorio. Essi sono costituiti da uno strato superiore di legno massello, detto “nobile”, di 3 - 5 mm. di spessore accoppiato ad un supporto di legno composito di 6 -10 mm. di spessore, così da ottenere un manufatto di 10-15 mm di spessore totale. Il supporto è costituito da un insieme di lamelle di legno dolce (di solito betulla) di ca. 1 mm di spessore, incollate, a più direzionalità, al legno nobile. Si otterrà così un pavimento prefinto detto “a due strati” (nobile + supporto). Oppure, nei formati più grandi (plance), con l’aggiunta di una ulteriore lamina (detta controbilanciatura), realizzata in betulla o in abete o nella stessa essenza del legno nobile, si otterrà un parquet prefinito detto “a tre strati” (nobile + supporto + controbilanciante). I supporti, frutto di lunghi anni di ricerche sui materiali e sui collanti, hanno il compito di contrastare e di annullare le spinte del legno nobile, al fine di ottenere un parquet di assoluta stabilità che possa essere immediatamente utilizzabile dopo la posa. Gli elementi vengono quindi finiti con 6-7 riprese di vernice acrilica asciugata, ad ogni passaggio, da raggi UVA. La superficie ottenuta sarà molto resistente all’abrasione, perfettamente liscia e prima di imperfezioni.




 

Che cosa sono i Parquet Prefiniti

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CARATTERISTICHE

Con questo termine si indica un parquet formato da elementi maschiati con finitura eseguita in laboratorio. Essi sono costituiti da uno strato superiore di legno massello, detto “nobile”, di 3 - 5 mm. di spessore accoppiato ad un supporto di legno composito di 6 -10 mm. di spessore, così da ottenere un manufatto di 10-15 mm di spessore totale. Il supporto è costituito da un insieme di lamelle di legno dolce (di solito betulla) di ca. 1 mm di spessore, incollate, a più direzionalità, al legno nobile. Si otterrà così un pavimento prefinto detto “a due strati” (nobile + supporto). Oppure, nei formati più grandi (plance), con l’aggiunta di una ulteriore lamina (detta controbilanciatura), realizzata in betulla o in abete o nella stessa essenza del legno nobile, si otterrà un parquet prefinito detto “a tre strati” (nobile + supporto + controbilanciante). I supporti, frutto di lunghi anni di ricerche sui materiali e sui collanti, hanno il compito di contrastare e di annullare le spinte del legno nobile, al fine di ottenere un parquet di assoluta stabilità che possa essere immediatamente utilizzabile dopo la posa. Gli elementi vengono quindi finiti con 6-7 riprese di vernice acrilica asciugata, ad ogni passaggio, da raggi UVA. La superficie ottenuta sarà molto resistente all’abrasione, perfettamente liscia e prima di imperfezioni.


VANTAGGI

Oltre all’eccellente effetto decorativo proprio del pavimento in legno, al parquet prefinito va, innanzitutto, attribuito il vantaggio della totale maschiatura dei singoli elementi, a partire anche dai formati più piccoli. Questa caratteristica, unita alla stabilità ottenuta dal supporto (come su descritto), realizzerà un parquet “solidale” e quindi più idoneo a sopportare eventuali tensioni (eccessiva umidità, fuoriuscita di acqua, shock termici, ecc). Proprio, ed anche per questi motivi, va attribuito al parquet prefinito l’enorme vantaggio di poter utilizzare maxiformati, impensabili per i parquet tradizionali, quali plance da 2 a 4 m. di lunghezza e sino a 30 cm. di larghezza, pur contenendo lo spessore totale in ca. 15 mm.
L’eccellenza della lavorazione degli elementi, perfettamente rettificati, perfettamente levigati e, soprattutto, perfettamente verniciati con 6-7 riprese di vernicie “a caduta” (la verniciatura tradizionale si esegue con 2 riprese di vernice a rullo o a pennello), conferiscono al pavimento finito un risultato impeccabile.
Se le caratteristiche su descritte conferiscono al parquet prefinito l’idoneità per un impiego senza riserve, la velocità di installazione, unita all’assenza di polveri e di odori da vernici, rende il suo impiego quasi indispensabile nelle ristrutturazioni.
Un buon isolamento acustico e termico, unito a facilità di pulizia e manutenzione, completano le peculiarità del parquet prefinito.
Riparazioni Questo tipo di parquet si presta perfettamente a qualunque ripristino, in quanto i singoli elementi danneggiati possono essere sostituiti. Allo scopo si consiglia di acquistare, e di conservare, un 1-2% in più di parquet. L’operazione deve essere eseguita da personale specializzato.
Riverniciatura Il così detto “ripasso” o riverniciatura si effettua rimuovendo la vernice usurata ed una modestissima porzione di legno nobile (ca. 0,20 mm. dei 3,5 – 5 mm dello spessore disponibile), garantendo, in questo modo, più di un ripristino. In generale, quindi, la durata di un parquet prefinito è da considerarsi simile a quella di un parquet tradizionale.

SVANTAGGI

Oltre a non addirsi all’acquirente che, per sue personali convinzioni, desidera calpestare un parquet in tutto legno massello, al parquet preferito va attribuita la scarsa facilità di realizzare disegni geometrici (vedi capitolo dedicato)e ad intarsio.

SCELTE

La scelta, extra, commerciale, occhio di pernice, nodato, natura ecc., non riguarda la qualità del legno, che deve essere sempre perfettamente stagionato, perfettamente lavorato e privo di difetti nei singoli elementi, ma riguarda solo l'aspetto superficiale del legno. In generale le scelte sono caratterizzate dalle venature: dalle venature quasi parallele (extra), alle venature più o meno fiammate (commerciale), alle venature con presenza di nodi (nodato o natura) ecc. Il prezzo di ogni scelta decresce dalla “extra” alla ”nodata”, semplicemente perché, in generale, da un tronco si ricava meno parquet a “fibratura diritta” e più parquet “fiammato” o “nodato”. Tuttavia l’utilizzo dell’una o dell’altra scelta non è correlato al miglior possibile aspetto finale del parquet, in quanto una scelta più fiammata o nodata, e quindi meno costosa, potrebbe egualmente, e magari meglio, soddisfare il gusto personale dell’ acquirente.

DUREZZA

La durezza di un parquet è la sua capacità di resistere alla penetrazione di un corpo. Più l’impronta sarà ridotta più l’indice di durezza sarà elevato. Tale indice si misura con vari criteri internazionali, tra i più comuni citiamo in Metodo Janca.
Ricordato che tutti i legni destinati alla pavimentazione hanno buoni coeficenti di durezza, è importante segnalare che nell’ambito residenziale questo dato è una variabile di scarso interesse nella scelta del nostro parquet.

PREZZO

Ferme restando le variabili descritte nella stessa voce sul capitolo dedicato ai Parquet Tradizionali (a cui Vi rimandiamo), cioè dimensioni, scelta e mercato, il prezzo di un parquet prefinto varia anche in funzione del tipo di rifinitura richiesta. Ad esempio: un parquet semplicemente verniciato, costerà meno di un parquet di uguali dimensioni, scelta ed essenza a cui abbiamo aggiunto una finitura particolare (spazzolatura, piallatura, ecc.).

FINITURE

La grande varietà delle finiture costituisce un altro elemento di forte attrattiva dei parquet prefiniti. La superficie da calpestare, oltre naturalmente a poter essere finita con le classiche vernici, può essere anche impregnata con cere ed olii colorati, decappata (contrasto di colori), spazzolata (effetto ruvido), piallata a mano ed invecchiata (effetto vissuto), thermotrattata (inscurimento “a tutto spessore” del legno nobile tramite essiccatura a temperatura predeterminata) ecc. Tutto ciò, unito alla eventuale “bisellatura” (spigoli smussati) degli elementi, dà all’acquirente la possibilità di realizzare il “suo” parquet personalizzato.

COMPORTAMENTO

Il parquet, anche non direttamente esposto alla luce del sole, tende a scurirsi ed a rendere più omogenee le sue venature per un processo chiamato “ossidazione”. Tale processo, la cui velocità varia da essenza ad essenza, sarà più marcato durante i primi mesi di esposizione e, generalmente, terminerà durante un anno di esposizione.
Il parquet è un materiale igroscopico, avendo cioè la capacità di assumere e di rilasciare l’acqua contenuta nell’aria e nel sottofondo, può aumentare o diminuire il suo volume. Si dovrà pertanto porre attenzione affinché “viva” in un ambiente con la giusta umidità di ca. il 60% (grado per altro consigliato per il nostro star bene). In condizioni di scarsa umidità il parquet si restringerà dando origine a sgradite fessurazioni; al contrario, un tasso troppo elevato di umidità, ancor più gravemente, aumenterà il suo volume sino a causare fenomeni di rigonfiamenti e, nei casi più accentuati, porterà al distacco del parquet dal piano di posa.

MANUTENZIONE

Finitura verniciata
. Un panno umido con l’aggiunta di un detergente neutro saranno sufficienti a garantire l’asportazione della polvere ed una buona pulizia.

Finiture ad olio o a cera. Una pulizia ordinaria con un panno leggermente inumidito di olio specifico toglierà la polvere e contribuirà a nustrire il parquet. Quando l’usura lo richiederà, basterà stendere una miscela di oli e cera per ottenere la tonalizzazione iniziale.

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