domenica 29 maggio 2011

Il gufo

Il gufo, in quasi tutte le tradizioni del mondo, simboleggia tutto ciò che è oscuro e affine alla morte.
La maggior parte dei gufi infatti (ne esistono circa 200 specie) è notturna e tutti sono abili predatori.
Nel Pañcatantra (una raccolta di favole indiane del III secolo d.C.) il gufo è paragonato a Yama, il dio della morte;
nel Mahabharata (una delle due grandi epiche della letteratura indiana) emerge un contrasto fra l'avvoltoio, che simboleggia il sole e il giorno, e il gufo che rappresenta l'oscurità della notte.
 Questo dualismo è rappresentato con una mitologica lite tra due animali (in cui il gufo rappresenta la notte) anche in molte altre culture.
Nell'area mediterranea suscitava immagini cupe: il geroglifico egizio M è un gufo ed evocava la notte, il freddo e la morte. Per la tradizione ebraica si tratta di un animale impuro, che evoca l'abbandono e la desolazione.
I romani lo consideravano un uccello di cattivo auspicio, foriero di sventure e morte.
Nel Rinascimento il gufo ispirò l'emblema del Genio cattivo dei Gentili: un uomo grande e nero, dal volto
spaventoso, con in mano un gufo.
Il cristianesimo ha mantenuto la medesima visione del mondo classico, associando il gufo agli spiriti
malvagi.
Nel simbolismo popolare è diventato anche il simbolo di Satana, principe dei demoni.
Su una vetrata della cattedrale di Saint-Etienne, a Bourges, Satana si presenta da Adamo ed Eva per tentarli nelle sembianze di un gufo dalla testa umana, appollaiato sull'Albero della conoscenza.
Divenne l'uccello dei maghi che praticavano la magia nera, e questo già ai tempi della Roma classica.
Il gufo ha anche evocato l'emblema del traditore, che prepara nell'ombra i suoi oscuri progetti.
In Nord America, tra gli indiani Omaha, il gufo è la guida degli uomini nella notte.
La sua familiarità con le tenebre fa scaturire la capacità di vedere nel buio: da qui l'associazione del gufo con la saggezza e con la veggenza. Il gufo infatti ha anche delle valenze positive accanto a quelle, più numerose, che lo legano all'oscurità e alla morte.
Per molte tribù di nativi nordamericani è un messaggero venerato e temuto; per i Celti il gufo era in grado
di guidare gli uomini nei periodi di cambiamento.



I poteri magici attribuiti al gufo comprendono la visione notturna e la furtività, la magia, la saggezza, la
telepatia.
Essendo in grado di individuare la preda in condizioni in cui l'uomo è praticamente cieco, il gufo è associato alla chiaroveggenza e alla proiezione astrale. A livello sciamanico, il suo potere è facilmente corruttibile, cioè può essere usato per scopi malvagi; la magia porta con sé una innata tentazione.
Il gufo è spesso tratteggiato come un animale vecchio e saggio. Può scorgere la realtà nelle tenebre, può essere evocato per la visione notturna, nonché per la visione a distanza.
Ricordiamo anche che, in gran parte delle tradizioni del mondo, cibarsi di un dato animale significa assorbirne caratteristiche e poteri. L'uomo-gufo è attratto dall'esoterismo e dall'occulto, è un buon osservatore e tende a dare consigli, ma può anche facilmente farsi attrarre dal lato oscuro della vita e dalla magia nera.

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