martedì 5 luglio 2011

AUTISMO, ASPERGER e SUPERPOTERI

Gottfried Mind era un ragazzino piccolo e ritardato. Non sapeva scrivere,
non aveva la più pallida idea della matematica ed era in grado di esprimere
solo concetti base. Un giorno (siamo alla fine del '700), osservando il pittore
Sigmund Hendenberger dipingere una scena contadina, si soffermò su un dettaglio
e scosse la testa: "Questo non èun gatto" disse.
Il pittore sorrise e gli diede in mano la matita.
Il ragazzo non si fece impressionare. E disegnò un capolavoro.

IDIOTA SAPIENTE.
Mind, che in seguito divenne per tutti "il Raffaello dei gatti",
era un idiot savant, termine che verrà introdotto un secolo dopo dal medico John
Langdon Down (noto per aver dato il no me alla sindrome associata alla trisomia
del cromosoma 21) per indicare quegli individui che, accanto ad alcune capacità
sviluppatissime, hanno in genere abilità mentali inferiori alla norma.
Savant (l'aggettivo idiot è stato presto abbandonato) erano anche i gemelli newyorkesi
George e Charles Finn, vissuti nel secolo scorso e soprannominati "i calendari umani ":
erano in grado di dire in quale giorno della settimana cadesse qualsiasi data in un lasso di tempo di ottantamila
anni; riuscivano inoltre a ricordare le condizioni meteorologiche di ogni singolo giorno della loro vita.
Ma se si chiedeva loro "quanto fa due più due?" restavano zitti, e si guardavano intorno spaesati. E savant era anche"Blind Tom" wiggins (1849-1908), un afroamericano cieco e mentalmente ritardato che suonava
però il pianoforte da virtuoso: gli bastava ascoltare un brano una sola volta per riprodurlo alla perfezione.

MEMORIA PRODICIOSA.
Il superpotere più frequente tra i savant, però, è sempre stata la memoria: dal ricordare l'esatta configurazione di tutta la rete di bus di una città al memorizzare intere pagine di elenchi telefonici, al riprodurre gli itinerari percorsi nel corso dei diversi viaggi effettuati, comprese le svolte a destra e a sinistra. Il più noto mnemonista
è stato forse Kim Peek (scomparso nel 2009), in grado di ricordare parola per parola i libri che leggeva (a una velocità impressionante).
Inoltre svolgeva calcoli complessi in tempi rapidissimi (per esempio scomporre qualsiasi numero in fattori primi). Fu la sua storia a ispirare il personaggio di Raymond Sabbit nel film Rain man (1988), che valse un Oscar al suo interprete, Dustin Hoffman.
SPIECAZIONI.
Ma da dove arrivano questi superpoteri? In passato si pensava che queste capacità straordinarie fosse

ro un dono di Dio conferito a persone nate sfortunate. Oggi le ipotesi sono altre.
Le facoltà mnemoniche e matematiche in molti casi sembrano condizionate dalla capacità di associare
colori ed emozioni a infonnazioni "fredde" come i numeri: è la cosiddetta sinestesia, una rara condizione
che compona la contaminazione dei sensi. Più in generale si ritiene che chi nasce con una menomazione tenda a sviluppare altre capacità: in molti savant si è riscontrato un danno all'emisfero sinistro, legato al ragionamento logico e al linguaggio, che potrebbe essere compensato da un potenziamento dell'emisfero destro, più creativo, musicale e dotato di capacità spaziali.
Un punto di partenza per tentare una spiegazione è il fatto che in almeno la metà dei casi i savant soffrono di autismo. Alla base di questa condizione ci sarebbe l'incapacità di apprendere per imitazione: chi ne soffre non possiede cioè la naturale predisposizione a immedesimarsi negli altri, ed è quindi costreno a sviluppare strategie di apprendimento alternative.
Non è un caso che le "isole" di intelligenza. superiore sembrino concentrarsi nei settori (memoria,
musica, disegno, calcoli, senso del tempo ... ) che possono essere appresi e
potenziati senza interagire con nessuno.

GENI o SAVANT?
Questo vale soprattutto per la sindrome di Asperger, la forma di autismo in cui vengono compromesse
le abilità sociali ma non le capacità percettive e cognitive. Gli "asperger" sono attratti dal ragionamento astratto, come quello matematico, e da tutte le attività che mirano a ordinare le cose, come le classificazioni.

Al contrario sono disorientati dall'interazione con gli altri esseri umani, i cui messaggi, basati spesso
su doppi sensi e giri di parole, risultano loro incomprensibili.
è facile intuire che, con un mondo mentale cosÌ diverso, il cervello seguirà un percorso imprevedibile,
al punto da sviluppare capacità che possono apparire superpoteri.
Secondo alcune speculazioni sarebbero stati affetti dalla sindrome di Asperger alcuni tra i più grandi geni di tutti i tempi quali lsaac Newton nel Settecento e Albet Einstein nel Novecento, le cui biografie
rivelano capacità eccezionali associate a una scarsissima predisposizione sociale.
Quasi certamente ne soffri il chimico scozzese Henry Cavendish (1731-1810): si racconta che licenziò in tronco una cameriera che era entrata per errore nella sua stanza. Fece inoltre costruire soppalchi per andare da una stanza all'altra della casa senza essere visto


(da focus storia giugno 2011)

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